Filippo Facci, Libero 11/7/2014, 11 luglio 2014
PARTITA PERSA
Però non dite che è colpa dei giornalisti, perché se lo sfasamento di Balotelli fosse davvero colpa dei giornalisti allora l’Ordine andrebbe sciolto domani. Da una parte abbiamo avuto psicodrammi nazionali, l’intero Brasile che piange, il Cile inorgoglito da una sconfitta onorevole, Obama che rincuora i giocatori, nazioni in lutto come se avessero perso la guerra, e, in Italia, abbiamo avuto una moderata inquisizione per chi è tornato o scappato in Turchia. Dall’altra abbiamo Balotelli. Dopo la sconfitta non è passato a salutare i compagni nello spogliatoio, il giorno dopo si è fatto biondo e ha detto che essere italiano non è stata una scelta, più un delirio sui fratelli negri eccetera; poi, in ordine sparso, ha ritenuto di farci sapere perché è lui a mettere su internet le foto e i messaggi che si è fatto anche le sopracciglia bicolore, che tira di boxe, che va in Ferrari, che fuma sul balcone, più un fondamentale video in cui la sua fidanzata Fanny, in Florida, maneggia un pitone e urla «mi va nel culo» mentre Balo gioca con un rospo. Ripeto, è lui a mandare questa roba a 7,6 milioni di tifosi su Facebook, è lui a esibire rimozioni e menefreghismi che vanno oltre ogni umana comprensione e sembrano costruiti apposta per giustificare non tanto lui, ma lo stereotipo del calciatore viziato, strapagato, sottovuoto spinto e che se ne strafotte di quei poveretti milioni che ormai si sentivano italiani soltanto guardando la nazionale in tv. Non convocatelo mai più, per favore.