Eric Salerno, Il Messaggero 11/7/2014, 11 luglio 2014
GLI UOMINI-RANA PALESTINESI: POVERI, CORAGGIOSI E PERICOLOSI
GLI INCURSORI
Sono stati addestrati da specialisti arrivati da Teheran, dicono al Pentagono e negli uffici dell’Intelligence militare a Tel Aviv, ma il modello al quale gli uomini-rana di Hamas vorrebbero assomigliare si chiama Shayetet 13. E’ il commando della marina israeliana che deve molto delle sue origini a un fascista della Repubblica di Salò, Fiorenzo Capriotti, ex incursore della X Flottiglia MAS. I sub palestinesi che per due volte nei giorni scorsi sono stati individuati e uccisi mentre uscivano dalle acque del Mediterraneo non sono dei dilettanti anche se non hanno né la preparazione né l’attrezzatura in dotazione agli israeliani, ai Navy seals americani, o ai Sas britannici.
La distanza tra Gaza e kibbutz Zikim (situato accanto a una base militare) è di poche centinaia di metri. I sub li hanno percorsi a nuoto, pinne, maschera e boccaglio ma senza bombole, e sono stati individuati ancora prima di mettere piede a terra. Non è la prima volta che operano. Il 7 giugno 2010, uomini di Shayetet 13 riuscirono a intercettare un gruppo che da Gaza si stava dirigendo verso Israele. Fonti palestinesi confermarono l’uccisione di almeno quattro dei miliziani di Hamas che indossavano mute ed erano carichi di armi leggere ed esplosivi. Almeno altri quattro non tornarono a casa dopo lo scontro a fuoco.
I PRIMI CADETTI
Il movimento islamico aveva cominciato a pensare a una forza navale subito dopo aver assunto il controllo della Striscia. Tre anni fa, il 23 luglio 2011, i primi cadetti di una scuola di commando, sfilarono di fronte ai capi delle Brigate al-Kuds. Tra questi, secondo fonti dei servizi segreti americani, c’erano anche gli uomini rana e i loro istruttori arrivati dal Sudan e dal Sinai con passaporto iraniano, «nomi di copertura Morteza Rahban e Hojjat Safar-Zadeh». Gaza è una specie di rettangolo appoggiato sulle rive del Mediterraneo. Da un lato c’è l’Egitto, da altri due Israele che oltre al proprio confine controlla le acque prospicienti la “striscia” con un blocco navale.
VENTI MESI
L’addestramento dei Shayetet 13 dura almeno venti mesi: prima il tradizionale corso che vale per tutte le unità poi, in una base a nord di Haifa, sette mesi di preparazione che portano alla selezione degli incursori. Basta leggere l’elenco delle tecniche di combattimento e la tecnologia che debbono imparare a usare per capire che gli incursori di Hamas sono handicappati. Non hanno a disposizione sommergibili o veloci battelli d’assalto. Non hanno elicotteri o aerei da cui paracadutarsi in mare. Essere bravi sommozzatori non è sufficiente. «Questo - si legge in una valutazione Usa - non significa che i nuotatori armati come quelli di Gaza non siano pericolosi» come ha dimostrato l’attacco terroristico compiuto qualche anno fa da un gruppo d’assalto sbarcato a Mumbai in India.