S. Pi., l’Espresso 11/7/2014, 11 luglio 2014
QUANTO È CARA MARE NOSTRUM
Mare Nostrum è un’operazione da record. Nessuna marina militare aveva mai gestito un’attività così complessa, sorvegliando uno spazio così vasto. Dal 18 ottobre scorso la nostra Marina ha di fatto ridotto a percentuali minime il numero di vittime delle traversate dall’Africa verso l’Europa. Una missione condotta con professionalità e grande umanità nell’assistere profughi e migranti. Resta però grande incertezza sui costi reali che l’Italia sta sostenendo per questa operazione. Il governo ha stanziato poco meno di dieci milioni al mese che dovrebbero coprire le spese per il carburante
e le indennità del personale. In realtà il dispositivo base dell’operazione che prevede l’impiego di una nave anfibia come centrale operativa, di due fregate, una corvetta
e un pattugliatore è stato spesso potenziato da altre unità. Ma la stima globale del costo di quanto la Marina sta facendo è molto più alta. "L’Espresso" l’ha calcolata grazie alle tabelle ufficiali sui "costi giornalieri di spesa delle unità navali della Difesa" rivelate da Luca Marco Comellini, segretario del Pdm - Partito per la tutela dei diritti dei militari. Dati che includono il valore degli stipendi, della manutenzione, dei ricambi, delle assicurazioni, di carburanti e lubrificanti, dell’ammortamento del prezzo delle navi. Nel grafico qui sopra trovate le cifre per le unità coinvolte nel dispositivo standard
di Mare Nostrum e il conto totale fino a oggi. Se l’operazione dovesse proseguire
fino a ottobre, la somma salirà a oltre 273 milioni di euro. Una stima in parte virtuale, perché alcuni costi ci sarebbero anche se le navi rimanessero ferme, ma che permette di farsi un’idea sul peso dell’impegno che l’Italia sta sostenendo.