Fulmini 11/7/2014, 11 luglio 2014
SPIRITO
«In campo vince chi ha lo spirito del tempo, chi dribbla e chi ha fiato. Pazienza se non è il più forte. Perde chi non ha capito» (lo scrittore Paulo Coelho).
MACCHIE «Nella disfatta contro la Germania, David Luiz ha avuto la sua responsabilità. Anche se una partita del genere nella parabola di un calciatore capita una sola volta, esistono macchie che è difficile mandare via» (Marco Cassetti).
LEZIONE «Le sconfitte, anche quelle più clamorose, regalano insegnamenti. Ci sono otto-nove giovani che impareranno tanto da questa dolorosa lezione. Questa Seleçao fra quattro anni può vincere la Coppa in Russia. Ma capisco che sono parole che oggi non rincuorano nessuno» (Julio Cesar).
URLA/1 «Regola numero uno per diventare una leader? Tanto per cominciare non urlo. Quando c’e bisogno pero ci sono. Soprattutto quando le cose vanno meno bene ed è importante parlare e confrontarsi. Poi mettersi in discussione aiuta a crescere. Se non si fanno errori non si migliora. Nel volley vince la squadra» (Francesca Piccinini).
URLA/2 «Oggi tutti i telecronisti urlano perché devono vendere un prodotto. Ma non urlano soltanto loro, urlano tutti. A cominciare dai titoli del Tg. Poi, certo, nel calcio, la frammentazione e la velocità delle immagini inducono a un tono più concitato. Comunque anche a me dicevano che parlavo troppo e troppo ricercato» (Bruno Pizzul).
INFARTO «Al San Paolo sono tornato solo per l’Italia. Il Napoli lo guardo in tv e solo il primo tempo. Ho paura dell’infarto. Il secondo tempo non ha sentenze d’appello» (l’ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino).
REGALO «Un regalo ai sampdoriani? Ho contattato Cambiasso, ma non giocherà più in Italia per non tradire l’Inter. Posso però anticipare che porterò al Ferraris il premio Oscar Natalie Portman. Sarà la madrina blucerchiata» (il neopresidente blucerchiato Massimo Ferrero).
EPOCA «Penso che un velocista agisca d’istinto, senza calcoli. Non mi fermo mai a guardare i video dei vecchi corridori, non credo di avere nulla da imparare né da Zabel né da Cipollini, perché era tutta un’altra epoca» (Marcel Kittel).
UNICO «È incredibile quello che Enzo Ferrari è riuscito a creare. C’è sempre stato affetto per questo brand che è differente da tutti gli altri nel mondo. Chiamalo carisma, chiamalo magia, ma anche per un motociclista come me la Ferrari è qualcosa di unico» (Jorge Lorenzo).