Luca Sofri, Vanity Fair 9/7/2014, 9 luglio 2014
I BEATLES LE FACEVANO PIU’ CORTE
Certo, direte voi, Beethoven è più vecchio. Ma un po’ fa impressione che A Hard Day’s Night, il disco dei Beatles, abbia 50 anni il 10 luglio. Non perché dobbiate esserci stati e scuotere la testa sulla vostra età avanzata (io non c’ero, per poco), ma perché è uno di quei dischi di cui si può dire davvero che potrebbe essere pubblicato oggi ed essere formidabile lo stesso. Aveva dentro 13 canzoni, nessuna delle quali raggiungeva i tre minuti, e quindi il disco durava sì e no mezz’ora (in tempi di atomizzazione della lettura ricordiamoci di quando erano atomizzate le canzoni). Fu il primo disco dei Beatles - il loro terzo - a contenere tutte canzoni loro (tutte firmate da Lennon e McCartney), scritte per il film A Hard Day’s Night di cui erano protagonisti: lo fecero uscire due settimane prima negli Stati Uniti, con una tracklist diversa, visto il botto che stavano facendo laggiù, e riempì mezzo mondo con una successione di canzoni che, dicevamo, qualunque band vorrebbe avere in un suo disco del 2014. Forse la cosa più anacronistica, a parte la durata sono gli attacchi delle canzoni che partono dal ritornello: ma funzionano ancora, che allora i due erano ancora più bravi sulle strofe, e metterci del tempo prima aiuta. Quella cinquantina d’anni.