Ettore Paolino, La Stampa 9/7/2014, 9 luglio 2014
TRE LUOGHI COMUNI
Il luogo comune, citando wikipedia, è un’opinione non necessariamente vera la cui diffusione, ricorrenza o familiarità ne determinano l’ovvietà o l’immediata riconoscibilità. L’origine, la funzione e la diffusione dei luoghi comuni hanno ragioni complesse ma, sintetizzando, sono riducibili ad un’esigenza di semplificazione legata alla necessità di avere informazioni immediate su fenomeni o enti potenzialmente pericolosi per la sopravvivenza dell’essere umano. Il luogo comune è l’antitesi del metodo scientifico che richiede, prima di validare una affermazione, una documentata e fattiva analisi dei dati ex ante. I settori d’elezione per un uso estensivo del luogo comune a fini propagandistici sono la comunicazione politica e la pubblicità.
Vediamone tre esempi concreti in politica. Primo. Il banchiere e la banca, a colpi di luoghi comuni, sono diventati sinonimi di criminalità per cui qualunque provvedimento che riguardi il settore bancario viene catalogato come «regalo alle banche» per squalificare politicamente chi lo propone. Dati alla mano, l’Italia è il paese ad economia avanzata che ha dato meno aiuti alle banche dal 2008 in poi! In tutto, 6,3 miliardi in euro (la Gran Bretagna 83, la Germania 63, la Francia 55), prestiti che sono stati quasi tutti restituiti con gli interessi. Secondo. In Italia ci sono troppi impiegati pubblici! Il rapporto dipendenti pubblici/abitanti in Italia, fonte Sole24 h, è di 57 dipendenti ogni 1000 abitanti, in Gran Bretagna è di 90 per 1000, in Francia di 94 ,in Spagna di 65 per 1000! I dipendenti pubblici, quindi, non sono troppi ma mal distribuiti; la cattiva distribuzione è un concetto più complesso. Terzo. La spesa pubblica in Italia è alta. Falso, dati alla mano. La spesa pubblica Italiana primaria (senza la spesa per interessi sul debito pubblico), è l 45,2% del P.i.l ( dati Ocse aggiornati al 2012), la media Ue è al 46,8. La spesa italiana non è alta in valori assoluti, ma è di scarsa qualità e mal distribuita: troppa spesa corrente improduttiva e bassa spesa in investimenti. Andrebbe riqualificata non ridotta.
Ufficiale Giudiziario, Torino
Ettore Paolino, La Stampa 9/7/2014