Paolo Siepi, ItaliaOggi 9/7/2014, 9 luglio 2014
PERISCOPIO
Siamo ridotti così male che ci tocca di scegliere fra Renzi e Grillo. Jena. La Stampa.
Renzi è un ogm di sinistra del berlusconismo. Michaela Biancofiore. Deputata Fi. Sette.
Napolitano: «Sto qua per servizio ancora per poco, poi torno al mio lavoro». «Quale?». Vignetta di Vincino. Il Foglio.
Basata sul rifiuto di utilizzare la forza, la politica estera di Barack Obama produrrà più guerra o più pace? Isabelle Lasserre. le Figaro.
«Io cancello» pizzica la capogruppo Ncd alla Camera Nunzia De Girolamo e i suoi tweet cancellati. Talvolta perché inopportuni, o perché hanno fatto infuriare Angelino Alfano. Altre volte perché hanno causato guai. Come quella volta che scrisse e riscrisse che era meglio Matteo Renzi di Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri, perché quei due avevano fatto più danni di Nicole Minetti. Poi, la candida bugia in un altro tweet: «La Russa e Gasparri fanno più danni della Minetti? Non l’ho mai detto...». Ma la memoria del web è implacabile e scopre piccole e grandi bugie di tutti! Franco Bechis. Libero.
La concezione del mondo più diffusa oggi è quella che aveva il Pci, secondo la quale, per risolvere la corruzione dilagante, bastava cambiare gli uomini, passando da quelli, democristiani e socialisti, che erano al governo, a quelli comunisti che erano allora all’opposizione, senza cambiare le regole del gioco. Com’è, poi, accaduto, non per via elettorale, come sarebbe stato fisiologico, ma per via giudiziaria, grazie alla magistratura. Piero Ostellino. Corsera.
Con la travolgente vittoria della Dc guidata da Amintore Fanfani nel 1958, i cattolici prendono in mano l’economia e intendono assicurarsi anche il comando dell’«alta finanza ebraico-massonica». Nasce l’Eni, l’Iri si politicizza (la guida sarà democristiana fino al suo scioglimento) e, con le Partecipazioni, la stanza dei bottoni si trasferisce nella segreteria della scudocrociata. Mediobanca, l’ircocervo creato da Raffaele Mattioli per bypassare i vincoli della legge bancaria che impediva di investire a lungo termine, e in azioni, i quattrini dei depositanti, ha, come soci di riferimento, tre istituti posseduti dall’Iri (Banca Commerciale, il Credito Italiano e il Banco di Roma). A quel punto, diventa fondamentale costruire una barriera protettiva attraverso un rapporto biunivoco con il capitalismo privato. Stefano Cingolani. Il Foglio.
Ho pensato al primo marito di mia madre, rimasto ucciso durante la guerra di indipendenza del 1948 nel tentativo di proteggere il suo kibbutz e l’intera regione dagli eserciti arabi che avevano invaso Israele. Oggi pochi ricordano che quella guerra scoppiò subito dopo la risoluzione dell’Onu che decretava la divisione del Paese in due Stati, Israele e Palestina. Gli israeliani accolsero quella decisione con canti e balli mentre i palestinesi credevano che con l’aiuto degli eserciti arabi, questa terra sarebbe rimasta soltanto loro. Il primo marito di mia madre non fu il solo a rimanere ucciso. Quasi tutti i suoi compagni di classe trovarono la morte in quel conflitto che si concluse con la disfatta araba e centinaia di migliaia di profughi palestinesi. I loro discendenti pagano ancora il prezzo di quello scontro, e lo paghiamo anche noi. Zeruya Shalev, scrittrice israeliana. The Times.
Librai e classifiche confermano che la pregiata fascetta «Vincitore del Premio Strega» fa ancora vendere. «No, lo voglio con la fascetta, è per un regalo», reclamò un cliente contrariato, a un libraio che aveva esaurito l’edizione infiocchettata di La solitudine dei numeri primi e cercava di convincerlo che, senza fascetta, il libro era uguale. Mariarosa Mancuso. Io Donna.
Denuncio l’antifascismo incantatorio dei mediacrati e, in particolare, di Bernard-Henry Lévy, esponente di spicco di quei neoantifascisti da salotto che, consapevolmente o inconsapevolmente, hanno condotto una campagna contro Marine Le Pen che è talmente grottesca e talmente caricaturale da incentivare i francesi a votare per quest’ultima. Stanchi di essere trattati da cittadini di serie B, i francesi di base, che abitano nelle periferie, si sono lepenizzati facendo emergere l’enorme spaccatura tra la Francia delle élite mondializzanti e finanziarie e la Francia profonda. L’opinione pubblica percepisce i media come un universo autoreferenziale dove non c’è spazio per un pensiero difforme dal dogma del politicamente corretto per il quale la sola regola vigente è quella delle tre elle: leccare, lisciare e linciare. Jean-François Kahn, Marine Le Pen vous dit merci! Plon.
«Larga e plurale» aveva detto di essere, quest’ultima sinistra rieditata della lista Tsipras. Per essa si erano spesi musicisti e cantanti e vignettisti e giuristi e cultori del bel mangiare. Larga, mica tanto. Plurale, troppa grazia. Dopo la gauche caviar, la sinistra alla feta. Molto sinistra, però. L’iniziativa nacque durante una di quelle barbosissime riunioni nelle quali, svela la Bachiddu (quella che ha fatto propaganda alla Tsipras con il suo fondoschiena), ci sono state «otto ore di discussione per decidere se mettere nel volantino la parola sinistra o scrivere care/cari nell’intestazione. Fu allora che mandai in giro la mia foto del bikini». Clic! Applausi. Fu la prosecuzione della lotta con altri mezzi. Poi tornarono ai temi consueti. I campi e le officine. E il bistrot. Stefano Di Michele. Il Foglio.
Davanti a quegli abiti perfetti di Caraceni e a quei mirabili Klimt in casa sua a Saint-Moritz, mai si ebbe cuore di domandare a Gianni Agnelli come mai non applicava lo stesso «occhio» anche alle macchine Fiat. Alberto Arbasino, Ritratti italiani. Adelphi.
Un carabiniere dice all’altro: «Mi sembri un po’ scemo: perché ti gratti la testa senza toglierti il cappello?». «Ma scusa, quando ti prude il sedere, mica ti togli i pantaloni!». Gino Bramieri, Barzellette. Euroclub. 1989.
Pianificazione - Inverno a Montecarlo / Estate alle Bahamas / Autunno in Scozia / Primavera a Capri... / L’anno è sistemato / La coscienza no. Marcello Marchesi, Essere o benessere. Rizzoli. 1962
La riunione ministeriale per studiare il modo di debellare la piaga dell’assenteismo è stata rinviata perché non c’era nessuno. Amurri & Verde, News. Mondadori. 1984.
Silvio Berlusconi, con il bunga bunga, non ha inventato niente. La storia è piena di imperatori lussuriosi. Luca Canali, latinista, scomparso a 88 anni. Il Fatto.
Il vero problema nella vita è farsi prendere sul serio dai buffoni. Rober
Paolo Siepi, ItaliaOggi 9/7/2014