Gianni Dragoni, Il Sole 24 Ore 9/7/2014, 9 luglio 2014
IL MILAN RADDOPPIA IL ROSSO, PIÙ CREDITO DALLE BANCHE
Aumentano le perdite e i debiti dell’Ac Milan, ma le banche danno fiducia al club controllato dalla Fininvest di Silvio Berlusconi.
Nella relazione al bilancio consolidato al 31 dicembre 2013, firmata dall’a.d. Adriano Galliani, si legge che «primari istituti di credito» si sono resi disponibili a concedere al Milan e alla controllata Milan Entertainment due linee di credito di complessivi 96,3 milioni di euro nel 2014. Uno degli istituti è la Banca popolare di Sondrio, disponibile ad anticipare fino a 60 milioni. Si tratta di finanziamenti legati a contratti di factoring per la «cessione pro-solvendo dei crediti», per 111,3 milioni, derivanti dalla vendita dei diritti tv del campionato di serie A 2014-2015 e di pacchetti promo-pubblicitari.
Nel bilancio consolidato del 2013 le perdite sono aumentate da 6,86 a 15,72 milioni. Il rosso della capogruppo Ac Milan è aumentato da 14,1 a 22,5 milioni. Il valore della produzione, escluse le plusvalenze per la cessione di calciatori, è diminuito da 275,9 a 254,56 milioni. Le entrate da diritti tv sono diminuite di 20 milioni a 119,55 milioni, i ricavi da stadio di 5 milioni a 28,7 milioni. Il costo del personale è sceso di 32,5 milioni a 151,27 milioni.
Il bilancio del Milan chiude al 31 dicembre, sfasato di sei mesi rispetto alla stagione sportiva. Quindi è la fotografia di due mezze stagioni, la seconda metà del 2012-2013 (con il Milan terzo in serie A) e la prima metà della stagione 2013-2014, terminata all’ottavo posto in campionato e fuori dall’Europa.
Le plusvalenze nette da cessione di calciatori sono diminuite di 30 milioni a 23,38 milioni. Tra queste, 9,9 milioni per la cessione di Alexandre Rodrigues da Silva «Pato» al Corinthians e 5,9 milioni per la vendita di Kevin Prince Boateng allo Schalke 04. Gli acquisti più costosi sono Mario Balotelli per 23,5 milioni dal Manchester City, Alessandro Matri per 11 milioni dalla Juventus, Riccardo Saponara per 7,5 milioni dall’Empoli.
L’indebitamento finanziario netto è aumentato di 9 milioni a 256,4 milioni. Il gruppo Milan ha un patrimonio netto negativo per 66,9 milioni: in sostanza il gruppo dovrebbe essere ricapitalizzato o portare i libri in tribunale, ma la Figc prende per buono il bilancio della sola capogruppo Ac Milan Spa, che dichiara un patrimonio positivo per 14,1 milioni. Questo è l’effetto contabile dell’operazione cosmetica con la quale a fine 2005 Galliani vendette il marchio Milan a una controllata, Milan Entertainment, dichiarando una plusvalenza di 181,3 milioni che è solo sulla carta, dunque fittizia.
La Fininvest ha versato 3,75 milioni in conto capitale nel 2013 e in aprile ha garantito la «continuità aziendale» per almeno altri 12 mesi. Il gruppo ha venduto «a terzi» l’ex sede sociale di via Turati, con una plusvalenza di 3,3 milioni. La sede ora è in un palazzo in affitto da Vittoria Assicurazioni, in via Aldo Rossi. Nello stato patrimoniale sono iscritti 3,7 milioni per i costi di acquisto del diritto di superficie per 10 anni per il Centro sportivo Vismara, per il settore giovanile. Il venditore è l’«Opera diocesana per la preservazione e la diffusione della Fede». Fede rossonera, evidentemente.
Gianni Dragoni, Il Sole 24 Ore 9/7/2014