Giovanni Caprara, Corriere della Sera 9/7/2014, 9 luglio 2014
IL RITORNO DEL NIÑO ALTRI DANNI IN ARRIVO
«L’anticiclone delle Azzorre è entrato in crisi interrompendo il clima estivo con perturbazioni che, purtroppo, continueranno a colpire tutta la Penisola». Così descrive la situazione Massimiliano Pasqui dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, lasciando poche speranze. Anzi, oggi e domani saranno i giorni peggiori e la temperatura continuerà a rimanere più bassa di cinque-sei gradi rispetto alla scorsa settimana. La causa è, appunto, l’anticiclone, cioè la zona di alta pressione con il centro sulle Isole Azzorre, che non si è mai consolidato bene diventando quindi facile vittima delle correnti di aria fredda che arrivano dall’Oceano Atlantico, le quali, a loro volta, si rivelano più consistenti. E dallo scontro nascono temporali.
Ma le manifestazioni locali sono immerse in mondo atmosferico ben più ampio con fenomeni che si influenzano anche su lunghe distanze. L’indebolimento dell’anticiclone, infatti, viene collegato ad un cedimento del monsone indiano il quale sembra risentire delle prime avvisaglie del fenomeno di El Nino che, a cicli, riscalda le acque dell’Oceano Pacifico. Spesso in passato El Nino ha provocato alterazioni climatiche in varie zone del pianeta con disastri consistenti. Il periodo più acuto è previsto per il prossimo inverno.
«Per capire l’evolversi della situazione dobbiamo avere uno sguardo molto ampio — precisa Pasqui —. Quindi le conseguenze sono piogge diffuse e per ora più intense nelle regioni settentrionali. Da giovedì saranno invece più colpite le regioni centrali e venerdì quelle meridionali mentre al Nord continueranno a manifestarsi temporali solo sui rilievi». Con il fine settimana dovrebbe comunque esaurirsi la fase del maltempo e l’anticiclone riprendere vigore sia pure con lentezza lasciando prevalere il Sole.