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 2014  luglio 08 Martedì calendario

TANTO SESSO, SIAMO (PEDOFILI) INGLESI

Pedofili e ancora pedofili. Dal proverbiale “niente sesso siamo inglesi” a un’ondata anomala di rivelazioni che lasciano di stucco e fanno sospettare che quel sesso negato sia diventato una vera ossessione per gli inglesi. L’ultima rivelazione riguarda una ventina di casi di politici (ancora attivi, ex o già defunti, come Cyril Smith che aveva ammesso di aver toccato e molestato ragazzini), appartenenti a tutti e tre i principali partiti, che sono stati coinvolti in casi di abusi su minori nell’arco di tempo di una quarantina di anni. È un Westminstergate con giallo incorporato, perché su questi galantuomini accusati di molestare bambini erano già state condotte indagini e raccolto materiale che provava la colpevolezza, ma qualche misteriosa manina ha fatto sparire i dossier e ha praticamente insabbiato le indagini. I fatti risalgono agli anni Ottanta e la cosiddetta operazione Fernbridge parla di un network di pedofili, sia deputati che appartenenti alla Camera dei Lord, con connessioni e protezioni che arriverebbero fino al numero 10 di Downing Street, sede del governo britannico. Il grande accusatore è un tal Peter McKelvie, cacciatore di pedofili ora in pensione, che per 20 anni ha raccolto testimonianze e prove al punto di affermare pubblicamente che c’è abbastanza materiale per mettere in cella una manciata di politici. Il dossier è arrivato anche sul tavolo del ministero degli Interni Theresa May e si parla di 139 abusi, commessi nell’arco di tre o quattro decadi, di una ventina di parlamentari coinvolti e di un’altra trentina che sapevano e avrebbero taciuto e coperto.
Il nuovo scandalo che scuote il paese arriva dopo due anni di rivelazioni sconcertanti. Sono indagini spesso collegate e rivelano una cricca di maniaci, di ossessionati dal sesso, stupratori seriali e molestatori di ogni tipo che occupavano posizioni di potere e si proteggevano a vicenda. Un filo unisce questi signori, che appartengono tutti a una certa cerchia, senza distinzione di colore politico, ma uniti da una consuetudine con certi ambienti e certi approcci culturali. Al centro di tutto, come una grande piovra, c’è sempre lui: il defunto presentatore delle Bbc ed ex dj Jimmy Savile. Pedofili alla Bbc, pedofili negli ospedali del Nhs, il National Health Service (il Servizio Sanitario Nazionale britannico), che garantivano libero accesso nelle strutture pubbliche e addirittura all’obitorio di un ospedale dove sono state scattate foto e mimati atti sessuali con cadaveri. Un altro pedofilo, Rolf Harris, cantante e anche pittore, è stato condannato a 5 anni e 9 mesi proprio la settimana scorsa nonostante i suoi 84 anni; era talmente famoso da aver accesso alla Casa Reale e da aver dipinto il ritratto della regina per commemorare gli 80 anni della sovrana. Come è possibile tutto questo? Anni fa in Belgio aveva fatto scalpore il caso di Marc Dutrux, il pedofilo e serial killer che aveva sequestrato e torturato per anni sei ragazze. Alcune erano riuscite a sopravvivere, altre erano state ritrovate sepolte nella cantina del mostro, che operava con la complicità della moglie. Il caso aveva avuto eco mondiale con strascico di polemiche e accuse da parte dell’opinione pubblica belga contro i politici e le forze di polizia per le lentezze e le incapacità nelle indagini. L’indignazione popolare si manifestò in una marcia bianca. Quello era stato un caso singolo. Negli ultimi 24 mesi in Gran Bretagna sono spuntati decine di pedofili. Come mai escono tutti ora? E come mai sono tutti episodi risalenti agli anni Ottanta? È una domanda che molti si sono fatti e la riposta potrebbe essere molto più semplice di quanto si pensi. Lord Brittan, allora ministro dell’Interno, ha confermato di aver ricevuto un dossier di accuse che è “stato distrutto o è andato perso”. La nuova inchiesta ordinata dal premier Cameron è all’inizio e molte teste potrebbero saltare.
Caterina Soffici, il Fatto Quotidiano 8/7/2014