Alberto Flores D’Arcais, la Repubblica 8/7/2014, 8 luglio 2014
HOLLYWOOD VA ALLA GUERRA “ARMATURE IN STILE IRON MAN PER I SOLDATI AMERICANI”
NEW YORK
«Sono qui per annunciarvi che stiamo costruendo Iron Man». Era febbraio e un Barack Obama sorridente stava scherzando (almeno così sembrava) durante un evento alla Casa Bianca sulle tecnologie innovative. «Sono circondato da ricercatori che hanno inventato i più avanzati metalli del pianeta, da disegnatori che stanno modellando prototipi digitali, da ragazzi del Pentagono che li aiutano. Fra un secondo sarò lanciato nello spazio, questo è un progetto segreto su cui stiamo lavorando da un po’ di tempo. Non proprio. Forse. Non posso dire altro, è classified».
Sembrava uno scherzo ma non lo era (a parte il lancio nello spazio). Iron Man, o qualcosa
che gli assomiglia, sta diventando adesso realtà grazie alle sinergie di due istituzioni made in Usa che non possono fare a meno l’una dell’altra, ma che non si sono mai troppo amate o troppo odiate: Hollywood e il Pentagono.
Legacy Effects nel mondo del cinema è una potenza: sono i suoi ingegneri e i suoi designer, specializzati in effetti speciali, che hanno creato imbattibili guerrieri dello schermo come Terminator, RoboCop, Captain America e l’Iron Man citato dal presidente degli Stati Uniti. Ora sono al lavoro per il Pentagono, per portare a termine una missione che sembrava impossibile: costruire un vestito-armatura modello Iron Man per proteggere e guidare i soldati delle squadre speciali, l’élite delle truppe Usa. Un agile “esoscheletro” che permetta ai militari di caricarsi centinaia di chili di equipaggiamento (armi o altro).
A guardare le foto e i bozzetti pubblicati dal Wall Street Journal appare chiaro che le differenze tra gli eroi che dal grande schermo fanno impazzire gli spettatori e i guerrieri in carne ed ossa sono destinate a scomparire (tempo tre-quattro anni massimo). Le stampanti 3-D, usate per sfornare i pezzi d’armatura rosso e oro indossati dall’attore Robert Downey jr, producono adesso pezzi per il prototipo del Pentagono.
«Stiamo cercando di essere rivoluzionari», racconta Mike Fieldson, il manager militare
messo a capo del progetto TALOS (Tactical Assault Light Operator Suit). Gli ufficiali del Pentagono devono scegliere tra tre diversi prototipi (poi si passerà alla produzione vera e propria) che vengono messi a punto da un team super-specialistico composto da bio-ingegneri, maghi della tecnologia, veterani delle guerre di Iraq e Afghanistan e un ricercatore canadese che conosce come pochi al mondo il funzionamento delle “corazze” degli insetti. Una squadra in cui sono presenti grandi aziende (come Lockheed Martin) e piccole società di nicchia della Silicon Valley.
Il “simil Iron Man” non è il primo tentativo del Pentagono per produrre armature-divise futuristiche. Nel corso degli ultimi anni il ministero della Difesa ha buttato decine di milioni di dollari per prototipi che non hanno mai funzionato. E qualcuno, tra i generali, resta perplesso anche sulla nuova joint-venture con i creativi del cinema. Ci sono problemi tecnici che sembrano a prima vista insormontabili, come quello, decisivo, del peso (decine di chili solo per le batterie), ma il team al lavoro è molto ottimista. E Hollywood, si sa, è in grado di trasformare sogni in realtà.
Alberto Flores D’Arcais, la Repubblica 8/7/2014