Giorgio Ursicino, Il Messaggero 08/07/2014, 8 luglio 2014
COSTI DEGLI INCIDENTI, OGNI FAMIGLIA SPENDE 850 EURO ALL’ANNO
IL RAPPORTO
ROMA Ci mancava anche questo, lo spread del traffico. Soprattutto quello cittadino. Pare sia molto alto e gli italiani ne pagano le conseguenze. Nelle metropoli della Penisola si perde molto più tempo per spostarsi rispetto agli altri paesi dell’Ue, c’è un maggior numero di incidenti e si respira un’aria più inquinata. È quanto emerge dall’ultimo studio della Fondazione Carracciolo, il Centro Studi dell’Aci. Nelle 5 città italiane più popolate il valore del tempo sprecato nel traffico supera i 5 miliardi di euro l’anno, quasi la metà dei quali a Roma dove ogni automobilista deve accollarsi un costo di oltre mille euro e ogni utente del servizio pubblico di 722 (solo i palermitani spendono di più). Se per il portafoglio è un disastro, le cose vanno peggio per la salute. Nella Capitale ci sono ogni anno 0,60 morti sulle strade ogni 10 mila abitanti, una media doppia rispetto a quella delle capitali dei 5 maggiori paesi (comprese Londra, Berlino, Parigi e Madrid) del Continente. A Parigi la media è 0,17, in quella tedesca 0,16.
RECORD NEGATIVO
La conseguenza è che ogni famiglia italiana spende annualmente oltre 850 euro per i costi sociali generati dagli incidenti stradali. Anche le emissioni fanno paura: la concentrazione media di No2 ug/mc nei più grandi centri abitati italiani è di un terzo superiore a quella delle 5 città europee. Le cause del disastro partono da lontano e sono molteplici, ma la principale è l’elevato utilizzo dell’auto. A Parigi appena il 17% della mobilità urbana è coperta con le vetture, a Milano il 52%, a Bologna il 61%, a Firenze il 62, a Roma addirittura il 66,5%. La media italiana è del 59%, quella europea poco superiore alla metà (35%). A Roma ci sono 71 vetture ogni 100 abitanti, a Parigi 45 a Londra 36 a Madrid appena 32. E in Italia le vetture sono pure molto vecchie: il 50% supera gli 8 anni di età. L’utilizzo dell’auto non è certo una fissazione per gli italiani, piuttosto una necessità.
È ancora più sbilanciato infatti il raffronto fra i servizi pubblici. Nel nostro paese ci sono 26 km di linee di metropolitana ogni milione di abitanti, il 54% in meno rispetto alla media di Ue5, le linee tranviarie sono 42km/milione, il 68% in meno. A Parigi ci sono oltre 100 km di metropolitana ogni milione di abitanti, a Roma solo 13,9. La somma di tutta la rete metropolitana italiana (189 km) è meno della metà di quella della sola Londra (436 km) e non raggiunge nemmeno quella di Madrid (293 km). L’età media dei veicoli per il trasporto pubblico su gomma da noi è 8,3 anni, in Spagna 6,3 anni, nel Regno Unito 5,9. In Italia il prezzo del biglietto copre solo il 30% dei costi, la media europea è oltre il 50%, in Gran Bretagna sfiora l’85%.
POCHI VIGILI
Traffico congestionato anche per i pochi vigili: a Berlino sono 4,73 ogni 100 abitanti, ad Amsterdam 4,63, la media dei 20 capoluoghi di regione italiani 1,62. Il costo in Italia per essere «automobilisti per forza» è di 1.500 euro l’anno a famiglia. Abitare e muoversi nelle nostre città è una palla al piede che frena la ripresa economica. Il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani lancia un invito al governo: «Serve un progetto nazionale, 50 miliardi di investimenti nazionali e locali in 10 anni per trasformare la mobilità urbana da costo sociale in volano di sviluppo».