Silvio Buzzanca, la Repubblica 6/7/2014, 6 luglio 2014
«ROMPISCATOLE DI SILVIO? VOGLIO SOLO UN SENATO SCELTO DAI CITTADINI»
[Intervista a Minzolini] –
Senatore Minzolini, Giuliano Ferrara scrive che lei, che “fu da retroscenista portavoce ufficioso di D’Alema e di altri pro tempore”, adesso è tra i “rompicoglioni” di Berlusconi...
«Voglio bene a Giuliano, ma il suo problema è che ha sempre bisogno di un principe a cui fare da consigliere o plenipotenziario. Ricordo che fece un rap in cui chiedeva a Monti “tienici da conto”. Adesso forse vede in Renzi un altro principe o forse vuole essere il custode dell’accordo con Berlusconi. Io con D’Alema non avevo particolari rapporti. Forse ne ha avuti più lui».
Ferrara si chiede comunque perché in Forza Italia c’è una fronda nonostante Berlusconi resti l’unico leader possibile...
«Io non rompo le scatole a Berlusconi. A me non piace l’idea di un Senato non eletto. Rispetto a questa ipotesi preferisco che il Senato non ci sia del tutto. Altrimenti nasce un organismo che ora ha alcune funzioni importanti, ma che se non è eletto diventa nocivo».
Ma oggi non tira una buona aria per i politici eletti.
«Io non amo la parola casta. Ma questa elezione del Senato è proprio l’esegesi della casta. I senatori dovrebbero essere eletti dai consiglieri regionali, ma ben 570 sono inquisiti. E in questo momento questa è una scelta convincente?».
«Noi abbiamo proposto il presidenzialismo. E alla fine non avremo il presidenzialismo ma l’elezione indiretta del Senato. E convincente questo? Ancora: abbiamo fatto una campagna elettorale sul colpo di Stato del 2011, abbiamo dimostrato che la nostra democrazia è fragile e permeabile agli interessi internazionali. E invece di dare ai cittadini la possibilità di votare i propri rappresentanti gliela togliamo? Come si vede non faccio il rompiscatole...».
Ma sono critiche molti pesanti...
«E non sono le sole. Proviamo ad immaginare cosa sarebbe successo alla Costituente se fosse stato il governo a proporre il progetto di Costituzione?. Questo è un inedito e non solo per l’Italia. Inoltre c’è il presidente del Consiglio che dice: bisogna fare in fretta».
Come si spiega questa fretta?
«Con un calcolo. Queste riforme potrebbero concludere l’iter in primavera. Il premier vuole avere un sistema elettorale che gli permetta d andare al voto presto. Perché realizzare le promesse è difficile, la situazione economica non migliora e vediamo cosa accade nel rapporto con l’Europa. E allora meglio giocare la carta elettorale, presentando come risultato la riforma e chiedendo un altro mandato ai cittadini. Quello che non capisco è perché questo debba convenire a Forza Italia. E non so perché convenga a Berlusconi...»
Si dice che ci sia in ballo la riforma della giustizia.
«Non lo so, ma fosse vero servirebbero delle garanzie serie. Non vorrei vedere altri tweet tipo Letta stai sereno...».
Teme il movimentismo di Renzi?
«Queste riforme concedono un potere incredibile al segretario del partito di maggioranza che sceglie i parlamentari. È un caso che Renzi non abbia mollato quella poltrona? Una classe politica ci penserebbe due volte a varare queste riforme. E l’opposizione dovrebbe chiedersi perché si deve dare una delega in bianco a Renzi. Domani poi, potrebbe esserci un altro segretario del Pd. O Grillo a Palazzo Chigi».
Silvio Buzzanca