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 2014  luglio 07 Lunedì calendario

UNA SCOSSA DA 400 MILIARDI. IL PIANO DI PASSERA

I cittadini italiani sono ostaggio dei «padroni della politica». L’espressione tranchant è di Corrado Passera e ricorre più volte nel suo Io siamo , il libro-manifesto «per costruire un’Italia migliore» che uscirà mercoledì. Secondo l’ex ministro, infatti, le recenti elezioni non hanno portato a una vera svolta: tutt’al più sappiamo «chi comanda» ma il successo elettorale di Matteo Renzi («e non del Pd, sia chiaro») è dovuto all’operazione propagandistica degli 80 euro e alla sindrome da ultima spiaggia che si era venuta a creare. La verità però è che quasi 50 elettori su 100 non hanno votato o hanno optato per la scheda bianca/nulla. «Questa è la certificazione di un grande vuoto di offerta politica nel campo che per pigrizia continuiamo a definire moderato, ma che in realtà è liberale e popolare e riformatore, anzi vedrebbe di buon occhio quella rivoluzione liberale che in Italia nessuno è mai riuscito a realizzare».
È a questo campo che Passera rivolge la sua proposta. Anche Silvio Berlusconi è annoverato tra i padroni della politica ma gli strali si appuntano soprattutto su Renzi e Beppe Grillo, descritti quasi come facce della stessa medaglia. «Il renzismo è una forma di neopopulismo — scrive polemicamente Passera — personalizzazione del partito e del governo, delegittimazione delle rappresentanze e dei corpi intermedi, comunicazione travolgente». Un mix nel quale il nuovo e il giovane sono valori in sé a prescindere dalla meritocrazia. Ma se l’ex sindaco di Firenze diverte e twitta, «non dimentichiamo che nella storia populismi di vario genere sono stati l’anticamera di regimi autoritari». Per di più Renzi ha anche la colpa — agli occhi di Passera — di essere stato lui, alla fine, a portare il Pd dentro la famiglia socialista europea. Come a sottolineare la continuità di un’appartenenza.
I padroni della politica hanno la colpa di non lavorare per una riforma elettorale realmente democratica, anzi in qualche misura l’Italicum appare a Passera anche peggio del suo predecessore, il Porcellum. Ed è nei meccanismi di scelta dei parlamentari che i big di oggi rivelano la concezione proprietaria dei partiti che dirigono. Bisogna invece lasciar scegliere ai cittadini e l’autore di Io siamo propone una legge elettorale con collegi uninominali a doppio turno. Lo strumento che Passera ha individuato per immergersi nella lotta politica è Italia Unica, «il partito che non c’era» e che invece ci sarà. E si rivolgerà a un elettorato che «non si riconosce in un voto socialista e tanto meno grillino o leghista e che in buona parte non è andato a votare». Oppure che «ha votato Pd solo per evitare la crescita eccessiva di Grillo». Tale elettorato può arrivare più in là del fatidico 40,8% di Renzi che in valori assoluti rappresenta «solo il 20% dell’elettorato totale».
Se l’alternativa — anche ruvida — al renzismo è il tratto saliente, il pepe, del libro di Passera, la stragrande maggioranza delle 200 pagine è dedicata a una ricognizione dei problemi dell’Italia contemporanea. Capitolo dopo capitolo l’ex ministro si misura con lo sforzo di produrre nuove soluzioni. Un ministero della Bellezza, l’asta tra i territori per ospitare i termovalorizzatori, il bonus badante, le quote fucsia al posto di quelle rosa, il rafforzamento del welfare sussidiario e via di questo passo. Fino alla proposta-choc già avanzata nelle uscite di Italia Unica in vari territori. «Per dare una prima scossa all’economia servono 400 miliardi. Anzi, dico di più: con l’intervento di riduzione delle tasse e di valorizzazione del patrimonio pubblico possiamo andare oltre i 500 miliardi. Non una cifra da fantascienza ma molto più semplicemente ciò di cui il Paese ha bisogno oggi». Parola di Corrado Passera, ex ministro, ex banchiere ma soprattutto — suggerisce il libro — l’uomo del «miracolo alle Poste». Arrivai, racconta, che si usava ancora la ceralacca per le raccomandate....