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 2014  luglio 06 Domenica calendario

CHI SCONFISSE LA GERMANIA NEL ’45 COME CAMBIANO OPINIONI E GIUDIZI


Ho letto i risultati di un interessante sondaggio francese, ripetuto tre volte nell’arco di 59 anni. La domanda era: «Quale Paese ha più contribuito alla sconfitta della Germania?». Nel 1945 il 57% dei francesi rispose: l’Urss (il 20% l’America). Nel maggio 1994, ad attribuire il merito alla Urss fu il 25% dei francesi (il 49% rispose gli Stati Uniti). Nel giugno 2004, appena il 20% dei francesi rispose l’Urss, il 58% gli Usa. Come spiega questa inversione di tendenza? Quanto hanno giocato la Guerra fredda e Hollywood?
Piero Heinze, Bruxelles


Caro Heinze,
Nel 1945 esisteva in Francia, come in Italia, un «mito sovietico» che avrebbe continuato a sedurre una buona parte della società sino alla rivoluzione ungherese del 1956. Ancora più di El Alamein la sconfitta dei tedeschi a Stalingrado nel febbraio del 1943 dette l’impressione che la vittoria avesse cambiato cavallo e che la guerra, da quel momento, avrebbe imboccato una nuova strada. La conquista di Berlino nel 1945 venne percepita da molti come una potenziale minaccia per il futuro politico dell’ Europa, ma fu anche una dimostrazione della potenza militare sovietica e della tenacia con cui l’Armata Rossa aveva reagito all’invasione tedesca del 1941. Lo sbarco in Normandia, di cui si è celebrato il settantesimo anniversario nella scorse settimane, assunse maggiore importanza nell’immaginario europeo più tardi, soprattutto grazie ai film realizzati da Hollywood in anni successivi. Se il sondaggio fosse stato ripetuto nel 1964, poco più di dieci anni dopo la morte di Stalin, i risultati, probabilmente, sarebbero stati alquanto diversi.
Nel 1994 le percezioni erano cambiate. Gli Stati Uniti si erano imposti come la maggiore potenza militare del mondo, mentre l’Unione Sovietica si era disintegrata tre anni prima e la Russia di Boris Eltsin sembrava incapace di sconfiggere il separatismo ceceno.
Nel 2004, infine, gli Stati Uniti potevano vantare tre vittorie militari: contro la Serbia di Slobodan Milosevic nel 1999, contro l’ Afghanistan dei talebani nel 2001 e contro l’Iraq di Saddam Hussein nel 2003.
Come vede, caro Heinze, accade molto spesso che i giudizi sul passato siano influenzati dalle percezioni del presente. Mi piacerebbe sapere come i francesi risponderebbero alla stessa domanda se venisse formulata oggi, dopo gli scacchi subiti dagli Stati Uniti in Medio Oriente. I sondaggi sono utili e spesso interessanti. Ma non servono a capire che cosa sia realmente accaduto in passato. Servono soprattutto a capire quali siano i giudizi e i pregiudizi del presente.