Rita Querzé, Corriere della Sera 6/7/2014, 6 luglio 2014
LE MONETE «NON CIRCOLANO»? BANKITALIA CREA UN BORSINO AD HOC
La circolazione del contante, e in particolare delle monete, nel nostro Paese non è «fluida» come negli altri Stati dell’eurozona. Perciò la Banca d’Italia è corsa ai ripari. Creando un «Borsino delle monete» ad hoc. Così d’ora in poi le banche potranno definire bilateralmente gli scambi di spiccioli. L’esigenza del borsino nasce da un doppio disagio. Quello degli istituti con eccesso di moneta, da una parte. E quello delle banche che di monete ne hanno poche, dall’altra. I primi si trovano ad affrontare costi dovuti agli oneri di detenzione: le monete sono liquidità infruttifera. Poi c’è il problema del trasporto. Gli accumuli di monete, infatti, vengono smaltiti in relazione alle capacità di ricezione di uno sportello messo a disposizione dalla Banca d’Italia presso la filiale di Roma. Le seconde devono fare i conti con i tempi necessari alla ricezione di monete di nuovo conio. Grazie al «borsino» — il cui accesso è protetto e riservato alle sole banche aderenti — le banche possono accordarsi bilateralmente sulle condizioni degli scambi (trasporto, modalità di regolamento del controvalore). Ora l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, intende adottare un protocollo interbancario per definire le regole da rispettare al momento degli scambi di monete basati sul «borsino» (confezionamento standard, per esempio). Dal canto suo la Banca d’Italia ha già stabilito che lo scambio delle monete non potrà che avvenire al valore nominale delle stesse. Inoltre il regolamento del controvalore dovrà essere concluso tramite strumenti che assicurino la tracciabilità delle operazioni, come per esempio il bonifico.