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 2014  luglio 05 Sabato calendario

SESSO, MEDICINE E VIDEOTAPE: PECHINO ACCUSA I MANAGER INGLESI


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — È una storia da film: «sex and drugs and videotape». Dietro ci sono affari per miliardi di sterline e la battaglia politica in corso a Pechino.
La casa farmaceutica britannica GlaxoSmithKline è sotto accusa in Cina: avrebbe pagato tangenti sotto forma di pacchetti viaggio (con accompagnamento di prostitute) a funzionari della sanità e medici locali per vendere le sue medicine. Il sistema di corruzione è grosso: la multinazionale britannica avrebbe trasferito circa mezzo miliardo di dollari a 700 agenzie di viaggio in Cina per creare i fondi neri da usare per le bustarelle.
Tutto è cominciato a marzo dell’anno scorso, quando al top management di GSK a Londra sono arrivate strane e-mail dal messaggio ricattatorio. C’era anche un video a sfondo sessuale girato in segreto nella camera da letto del capo delle operazioni in Cina, mister Mark Reilly, ripreso nel suo appartamento di Shanghai con la fidanzata cinese. Fu assunto un investigatore privato, un altro inglese con base a Shanghai, Peter Humphrey, ex giornalista con vent’anni di esperienza in Cina: dal 2003 era a capo di un’agenzia di indagini anti-frode e di risk management per aziende internazionali.
La scorsa estate Humphrey fu arrestato insieme alla moglie, cinese naturalizzata americana. Poco dopo l’investigatore comparve in un servizio televisivo, vestito con la casacca arancione dei carcerati e con le manette ai polsi: confessò di aver raccolto dossier su migliaia di persone e si scusò, in una coreografia che ricordava da vicino i sistemi di autocritica forzata diventati famosi ai tempi della Rivoluzione culturale.
Per un anno, Humphrey e la moglie sono scomparsi in una prigione cinese. Ora si è saputo che saranno processati ad agosto in segreto «per motivi di privacy».
Ma dalla cella il detective ha lanciato un messaggio inquietante: «Quelli della Glaxo mi hanno ingannato, mi dissero solo di scoprire chi avesse fatto piazzare la telecamera nella camera da letto del loro top manager, non mi parlarono dell’inchiesta per corruzione a loro carico. Quando finalmente ho visto tutte le e-mail, ho capito che le accuse di corruzione erano credibili».
La sensazione è che l’investigatore sia finito in mezzo a una guerra commerciale e politica. Il presidente cinese Xi Jinping ha lanciato una crociata anti-corruzione che ha spedito in carcere migliaia di funzionari governativi e del partito. Una campagna di moralizzazione che secondo i politologi serve anche a liberarsi degli avversari e a consolidare il potere assoluto. La GlaxoSmithKline, che probabilmente ha pagato tangenti per vendere i suoi prodotti, è finita sotto inchiesta.
Ora da Londra dicono che al vertice non sapevano: in Cina Mark Reilly (ora sospeso) era a capo di un’organizzazione con ottomila dipendenti locali ma non parlava cinese. Ed era «sotto pressione per raggiungere obiettivi di vendita stellari». Ma chi lo ha incastrato con quel video?