Loretta Napoleoni, Il Venerdì 4/7/2014, 4 luglio 2014
PAGAMENTO IN CONTANTI
L’11 settembre e il crollo della Lehman Brother hanno prodotto una serie di regolamentazioni per bloccare nel sistema finanziario mondiale la libera circolazione dei fondi del terrore, dei soldi della mafia, di evasori e speculatori. I risultati sono scarsi: gli speculatori continuano a fare il bello e il cattivo tempo in finanza, mentre l’evasione fiscale e il riciclaggio del denaro sporco non sono certo archiviati. È però diventato sempre più costoso per le imprese fare affari a livello nazionale e internazionale. Ma è sul fronte del finanziamento al terrorismo che le nuove legislazioni hanno avuto l’impatto minore.
Dal 2008 ad oggi, per esempio, sia al-Qaeda nel Maghreb che lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isis) sono cresciute economicamente grazie ad attività illegali condotte in contanti, e quindi al di fuori del circuito bancario e finanziario tradizionale.
Entrambe operano su vasti territori che controllano militarmente. Agiscono come Stati-guscio, privi di legittimità politica ma de facto operanti come vere nazioni. L’Isis rivende al governo di Damasco l’elettricità delle centrali conquistate nelle regioni orientali della Siria e impone un suo sistema di tassazione, una sorta di pizzo islamico: a Mosul prima della conquista della città solo questo fruttava circa 8 milioni di dollari.
Al-Qaeda nel Maghreb si è arricchita grazie al traffico di cocaina proveniente dal sud America in Africa orientale, che trasporta in Europa principalmente via terra. Lungo la strada della droga ha creato una serie di aree sotto il proprio controllo, mini Stati-guscio, attraverso i quali transita liberamente il contrabbando di droga. Tutta l’economia che ruota loro attorno è naturalmente in contanti.