Alberto Simoni, La Stampa 7/7/2014, 7 luglio 2014
Renzi, il talento al momento opportuno Marcello Sorgi Matteo Renzi è un giovane disposto a tutto pur di conquistare e mantenere il potere? O è un leader politico dotato del talento necessario per governare il Paese e risollevarlo? Fin dal titolo, straordinariamente presago di quanto sta accadendo (Rinascimento fiorentino, Tullio Pironti editore, pag
Renzi, il talento al momento opportuno Marcello Sorgi Matteo Renzi è un giovane disposto a tutto pur di conquistare e mantenere il potere? O è un leader politico dotato del talento necessario per governare il Paese e risollevarlo? Fin dal titolo, straordinariamente presago di quanto sta accadendo (Rinascimento fiorentino, Tullio Pironti editore, pag.164, euro 9,00), Fabrizio Rizzi scommette sulla seconda ipotesi. In un agile e documentato pamphlet, l’autore ripercorre la tormentata vicenda che ha portato Renzi, prima alla guida del Pd e poi del governo, al posto di Enrico Letta. Avesse dato retta al vecchio compagno che una volta lo aveva ammonito «a 34 anni si fa la fila», avesse tenuto in conto il monito del Financial Times, convinto che «la pugnalata pubblica inferta a Letta potrebbe ritorcersi contro di lui», Renzi non avrebbe affrontato con il sorriso sul volto la scalata che in soli 65 giorni lo ha condotto il 13 febbraio dal municipio di Firenze a Palazzo Chigi, partendo dalle primarie dell’8 dicembre 2013 che lo incoronarono segretario del Pd. In mezzo a queste due date ci sono la crisi evitata e quella poi avvenuta delle larghe intese tra centrosinistra e centrodestra, l’hashtag malandrino rivolto da Renzi a Letta «#Enrico stai sereno», l’inutile resistenza del giovane Presidente del consiglio benvoluto dal Quirinale, la difficile formazione del nuovo governo, nel gelo sbigottito di tutto il sistema politico e con un partito frastornato che sperava di liberarsi del leader spedendolo al governo. Illusioni: Renzi governerà con lo stesso piglio con cui ha affrontato la campagna per le primarie, e forse, più in generale, tutta la sua vicenda politica. Per questo, spiega l’autore, forse bisognerebbe interrogarsi, oltre che sulla natura del nuovo personaggio, anche sulle condizioni in cui la sua ascesa verso la guida del Paese è maturata: la lunga crisi del berlusconismo, culminata nella condanna e nella decadenza del Cav dal Senato, e l’hara-kiri del Pd nelle votazioni per la Presidenza della Repubblica, con Marini e Prodi silurati dai franchi tiratori. Questo, per dire: non che Renzi avesse la strada spianata, ma s’era aperto un vuoto che andava colmato.