Matteo Meneghello, Il Sole 24 Ore 5/7/2014, 5 luglio 2014
IL GOVERNO GARANTISCE PER L’ILVA
MILANO.
L’appuntamento è fissato al prossimo consiglio dei ministri. In quella sede si decideranno le prossime mosse per sbloccare il prestito ponte a favore di Ilva. Il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, ieri al termine di una giornata carica di tensione – caratterizzata dalle proteste a Genova – ha ribadito quanto affermato giovedì in tarda serata dopo l’incontro con i sindacati, sottolineando la volontà di definire in breve tempo i provvedimenti per superare la crisi di liquidità dell’Ilva – a questo proposito, sarebbero in corso in queste ore, in Ilva, riunioni tecniche volte a studiare le modalità per sbloccare utilizzare, come anticipato dal commissario Piero Gnudi, le risorse sequestrate dalla Procura alla famiglia Riva – e consentire all’azienda di proseguire la sua attività con un prestito-ponte. Il ministro ha inoltre confermato quanto assicurato da Gnudi: gli stipendi di giugno saranno pagati regolarmente, e il premio di produttività sarà erogato a luglio.
A stretto giro, il sindacato ha deciso di sospendere lo sciopero di gruppo di otto ore e la manifestazione a Roma prevista per l’11 luglio. Resta confermata, però, la mobilitazione a livello locale. Taranto ha anticipato a giovedì uno sciopero delle ultime quattro ore di ogni turno, mentre a Genova, dopo le 24 ore di sciopero di giovedì, ieri, con altre 8 ore di fermata, si è alzato ulteriormente il livello della protesta. In tarda mattinata un corteo con mezzi meccanici, partito da Cornigliano, è giunto davanti alla prefettura, dove era in corso un incontro sulla vicenda tra il prefetto Giovanni Balsamo e una delegazione sindacale. Si è sfiorato lo scontro tra polizia e manifestanti alle 13, quando i lavoratori hanno bloccato una delle piazze principali della città e l’accesso alla Prefettura: per potere «parcheggiare» un portarotoli da 30 tonnellate, davanti al portone del palazzo, gli operai hanno spostato a braccia due automobili della polizia che erano state collocate a spina di pesce davanti all’entrata.
Il tavolo di confronto si è poi concluso positivamente: i sindacati hanno ottenuto l’impegno scritto del commissario Piero Gnudi a pagare in luglio lo stipendio di giugno e in agosto lo stipendio di luglio e il premio di produzione. I lavoratori hanno quindi lasciato la Prefettura, togliendo il blocco stradale, per dirigersi in corteo verso lo stabilimento di Cornigliano dove si è conclusa la manifestazione. «Bisogna garantire gli stipendi ai lavoratori – ha detto ieri il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando –. Per mantenere la filiera dell’acciaio in Italia bisogna investire tra 2-3 miliardi di euro: non ci potrà che essere un rapporto tra chi farà l’investimento e chi sarà proprietario dell’Ilva e la gestirà. È da un anno che siamo fermi davanti a questo nodo, che adesso va sciolto». Secondo Burlando «le questioni sono diverse: la prima è che bisogna dare una risposta immediata al problema degli ammortizzatori sociali, venuti meno con la scadenza dei contratti di solidarietà. Da questo punto di vista – ha proseguito – bisogna procedere ad una nuova fase di cassa in deroga di tipo nazionale. Non c’è altra strada, perché è una questione nazionale».
Preoccupati per il futuro dell’azienda anche i sindacati, che hanno ribadito la necessità di «ricercare soluzioni che permettano all’azienda di avere le necessarie risorse economiche per far fronte sia al pagamento degli stipendi, dell’arretrato sui fornitori e di potere ottemperare alle disposizioni del piano ambientale». Fim, Fiom, Uilm nazionali hanno ribadito la preoccupazione sulle prospettive generali del gruppo e la necessità di rendere esplicite sia la strategia del Governo che il mandato del Commissario Gnudi. Il Governo dovrebbe fornire al sindacato un quadro di maggiore chiarezza in un nuovo incontro al ministero dello Sviluppo Economico fissato per il 16 luglio.
Matteo Meneghello, Il Sole 24 Ore 5/7/2014