Giuseppe Farkas, La Sicilia 4/7/2014, 4 luglio 2014
A RUBA IN RUSSIA IL PUTINFONINO
A volte è un attimo. Nel mondo dell’alta tecnologia ci vuol poco a passare dal cellulare di ultima generazione a quello di ultima degenerazione. Come definire altrimenti il bizzarro nonché costosissimo Putinfonino? I fan del n. 1 del Cremlino e dintorni lo potranno esibire con orgoglio al modico prezzo di 147.000 rubli che, tradotti in moneta Ue, fanno 3.150 euro. Il telefonino è placcato d’oro a 18 carati e ha la faccia di Putin scolpita sul retro. Finora senza successo il tentativo di scolpire il retro della Merkel sulla faccia di un telefonino, a meno di non comprometterne le dimensioni atte a un agevole trasporto. Il Putinfonino è stato prodotto una ditta italiana, e ciò conferma che se si potesse monetizzare la fantasia, in questo Paese avremmo un reddito pro capite stellare. L’azienda è già impegnata a ripetere l’esperienza sul mercato italiano e con politici locali.
Alcuni modelli sono già in fase di collaudo e spiccano per caratteristiche innovative. Sul Renzifonino i tecnici sviluppatori hanno lavorato molto sui testi dei messaggi a risposta rapida. È stato però cancellato l’Sms precompilato "Stai sereno", per gli effetti devastanti sul destinatario. Punto di forza del Renzifonino è la facilità di passare a un nuovo modello grazie alla rapidità di rottamazione del vecchio. Problemi invece per il prototipo del Santanchèfonino, che ha una suoneria troppo aggressiva ed è difficile da smaltire a causa dell’eccessivo uso di componenti in materiale plastico.
Ma il modello di punta sul mercato italiano sarà un telefonino adatto a cene eleganti e a telefonate verso «ambiente tranquillo, massimo relax, ingresso indipendente». A richiesta l’utile app: «Citofonare a...». Sconosciuto, al momento, il nome del politico italiano che lo ha ispirato.