Paola Pisa, Il Messaggero 4/07/2014, 4 luglio 2014
RE GIORGIO
IL PERSONAGGIO
C’è un ragazzo, bello e sempre più entusiasta, che compie tra una settimana i suoi primi ottanta anni. Occhi azzurri, capelli bianchi, naso all’insù, fisico asciutto, è un re della moda e tutto il mondo lo riconosce. È il genio della giacca destrutturata, colui che ha inventato l’allure moderna della donna. È il sofisticato padrone del "grege", tinta che sta tra il beige e il grigio. Il fautore di una femminilità androgina. Sul suo impero non tramonta mai il sole, i suoi abiti di couture sono sui red carpet indossati dalle star globali, le sue sfilate sono un magic moment della moda. Le sue creazioni hanno rivoluzionato il modo di vestire e resteranno nella storia del costume. I suoi fatturati sono strabilianti ed è lui stesso a comandare il proprio impero. Il mitico, "gorgeous", celeberrimo, amatissimo Giorgio Armani.
LA STORIA
Nato l’11 luglio del 1934. Segno Cancro. Ottanta e non li dimostra affatto. Farà festa con gli amici in una delle sue numerose case. Ripeterà ancora a chi glielo chiede, che la moda è la sua vita, che a vendere non ci pensa nemmeno. Dirà che stare tra tessuti e modelli è il suo piacere esistenziale. Mostrerà il bel sorriso, l’eleganza di modi. Il sobrio savoir faire che tanto somiglia alle sue collezioni. E brinderà anche a uno scudetto nuovo di zecca nel basket, quello del suo EA7 Olimpia Milano. Chissà se mamma Maria sapeva già quando lo vedeva dirigersi verso le lezioni universitarie di Medicina, che il giovanotto sarebbe diventato un "grande". Ma in campo diverso. Motore del made in Italy, Milano in fermento, gli anni del design. Il ragazzo Giorgio si innamora della moda. Diventa vetrinista a La Rinascente. Poi buyer. Siamo nel 1965, c’è chi capisce che quel giovanotto può dare di più. È Nino Cerruti, designer e imprenditore, ad affidargli la rinascita del marchio Hitman. Il suo nome esce allo scoperto col marchio Armani by Sicons. Stilisti? In pista, a Milano, ci sono già i Missoni, Krizia, Albini, Biagiotti, Fendi. Gianfranco Ferrè e l’estroso Gianni Versace. Valentino va in scena in Francia. Ma è Milano ad essere sulla cresta dell’onda.
LA FILOSOFIA
Armani firma la prima collezione di pret-a-porter: 24 luglio 1975. L’anno prossimo festeggia i 40 anni. Lo spinge a mettersi in proprio l’amico, socio, e amato compagno Sergio Galeotti. Il lavoro è la sua passione. Critica e pubblico vanno pazzi per lo stile armaniano. «Per preparare la collezione di esordio abbiamo fatto di tutto. Perfino disegnato i pois col pennarello sul tessuto - racconta- La giacca è stata la prima cosa sui cui ho desiderato mettere la firma». Il suo blazer aggiunge sensualità, fluidità e naturalezza al corpo attraverso tagli innovativi. Filosofia: "less is more". Fodere, rinforzi: via tutto. Ci sono quelli che vedono nello stile che distingue Giorgio e Gianni due mondi, due culture. Uno sommesso e l’altro strafottente. La querelle fa bene. La moda cresce. Nel 1980 Armani disegna gli abiti per Richard Gere In "American Gigolo". Una apoteosi. Altri successi: da "Gli intoccabili" a "The wolf of Wall Street". Centocinquanta le pellicole a cui ha prestato i suoi modelli. «Del mio amore per il cinema fanno parte i volti, la forza, l’interpretazione degli attori». Nel 1981 nascono le linee Emporio e Jeans.
Nel 1982 Giorgio Armani viene consacrato dalla copertina di Time: «I vestiti sono la stoffa della storia e la tessitura del tempo. E, questo tempo, proprio ora, appartiene ad Armani». Armani Collezioni è del 2000, del 2002 è l’accordo Armani Safilo per gli occhiali. Armani veste le più belle donne, da Sofia Loren a Cate Blanchett, e gli uomini da Di Caprio a Bova, fa l’abito da sposa di Charlene di Monaco. La ricerca della perfezione, della assoluta leggiadria. Il nero, il blu, i tessuti brillanti, lievi e ricamati che toccano vette sublimi negli abiti per le notti di gala. Il tailleur pantalone. Le scarpe basse.
L’IMPERO
E poi la liaison con l’architettura, le memorabili “One Night Only”, spuntano gli alberghi di Milano e Dubai. Era arrivata già Armani Casa. Accessori, linee uomo e bambino vanno alla grande. I profumi, tra cui "Aqua di Giò" e ora “Sì” best seller mondiali. Nel 2005 debutta a Parigi, Armani Privè, lusso e haute couture.
Il fatturato del suo impero è stato nel 2013 di 2,2 miliardi. Ha 3.000 dipendenti, 6.700 addetti, 270 negozi propri e 2.473 con la sua insegna. In azienda la sorella Rosanna, e le nipoti Roberta e Silvana. Nel Cda il nipote Andrea. Il fidato braccio destro è, da più di 20 anni, Leo Dell’Orco. Ama i gatti, e si sa, le magliette blu navy. Buon compleanno meraviglioso, instancabile, perfezionista, italianissimo, Re Giorgio.