Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  luglio 04 Venerdì calendario

INGLESE ALLA LUCANA E SEDUTE RECORD. PITTELLA, L’ULTRARENZIANO CHE SFIDA STRASBURGO

Niente lo può fermare. Non la discussa storia della dinasty lucana di cui è l’indiscussa star. Né tantomeno l’accento inglese a dir poco nostrano, immortalato su Youtube da un video sulla pace (cliccato 87 mila volte), in cui la parola «peace» diventa maccheronicamente «piss». Nessuno lo può fermare. Perché Giovanni Saverio Furio Pittella, in arte Gianni, è un politico-kamikaze. Due giorni fa ha debuttato come primo presidente italiano del gruppo socialista e si è lanciato sull’Europarlamento con un raid oratorio in difesa della flessibilità. Per lui, che ha dichiarato guerra all’austerity, flexibility e Mr. Juncker simul stabunt simul cadent : se l’Europa fa marcia indietro e non allenta i margini di manovra per l’Italia, il 16 luglio il candidato del Ppe rischia di scordarsi la presidenza della Commissione. Per dirla in pittellese, «i socialisti non firmano assegni in bianco a Juncker». L’odio di Pittella per il rigorismo nordico è cresciuto di pari passo con l’amore per il premier italiano. Da che si era professato «a-renziano», l’onorevole del Pd è diventato renziano a prova di bomba e si è prodotto in dichiarazioni di pura adorazione: «Renzi? Autorevole, ambizioso, appassionato, concreto». «Non un leader di cartapesta, ma un leader vero». «Una straordinaria forza innovatrice, persona di grande lealtà, carisma, capacità visionaria, simpatia umana e spessore culturale». E ancora, in un crescendo wagneriano di elogi: «Il nostro premier ha fiuto politico, tattica, strategia, energia. È gentile e dialogante, dice una parola e la mantiene». Male ha fatto il tedesco Manfred Weber a scagliarsi contro Renzi, perché Gianni il kamikaze — che si era allenato alla grande battaglia bersagliando il commissario Olli Rehn per il suo «accanimento contro l’Italia» — ha subito scatenato una gragnuola di avvertimenti. «La posizione radicale del capogruppo del Ppe è un passo falso, un piccolo autogol» ha detto a caldo e non si è affatto pentito: «Weber è stato incauto, si è fatto prendere la mano... Se la piattaforma è niente flessibilità e solo rigore, noi diremo “grazie Juncker, ma non ti votiamo”». Socialista da quando aveva i calzoni corti, appena eletto capogruppo dei progressisti Pittella ha incassato gli auguri di Bobo Craxi e dell’intero Pd, dove la stima e il rispetto hanno cancellato negli anni pregiudizi e ironie sui «Pittella Brothers». Il fratello minore Marcello è il neo-presidente della Basilicata: bella carriera, messa però in ombra da quella di Gianni. La sua avventura politica è costellata di record. Medico, tifoso sfegatato del Napoli e gran battitore di sagre gastronomiche, Pittella senior è stato il più giovane consigliere regionale ed è parlamentare europeo da tre lustri tondi: nel 2004 ha totalizzato 138 mila preferenze e 136 mila nel 2009. Ma il primato più bizzarro lo ha agguantato un anno fa da vicepresidente dell’Europarlamento, riuscendo nell’impresa di far approvare dall’Aula 16 emendamenti in 57 secondi. Era l’ora di pranzo, i colleghi avevano appetito e lo premiarono con una ovazione da stadio. E lui, che dalla mamma Laurita ha avuto in dote anche il dono dell’ironia, li ringraziò con un memorabile «buon pranzo!».
Monica Guerzoni