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 2014  luglio 03 Giovedì calendario

ORA TOCCA AL MONTE: IN DIRITTURA D’ARRIVO IL LANCIO DI WIDIBA


Archiviata la quotazione di Fineco, la prossima novità sarà la nascita di Widiba, la nuova piattaforma online del gruppo Monte dei Paschi. A ruota, si attende l’integrazione di WeBank nella capogruppo Bpm nonché le nuove iniziative di Intesa Sanpaolo, che di qui al 2017 ha messo in conto 2 miliardi di investimenti sull’Ict.
La corsa alla multicanalità delle banche italiane continua. All’estero, dove Facebook si prepara a lanciare la sua "Facebank" e Google ha aperto le porte ai servizi di transazione finanziaria con Google Wallet si è avanti anni luce; in Italia, tante banche con tanti dipendenti e (soprattutto) tante filiali finora non hanno rappresentato un incentivo a cambiare abitudini, ma anche qui le cose stanno cambiando: nel 2013, secondo una recente ricerca condotta da Eurisko per l’Abi, per la prima volta la quota dei clienti che utilizza l’Internet banking ha sfiorato il 50% del totale; in sostanza, 14 milioni di persone in Italia oggi si occupano del proprio conto corrente, di bonifici o investimenti dal proprio Pc o smartphone.
D’altronde, «non c’è operazione che non possa essere effettuata senza entrare in una filiale, perché non c’è nulla di più digitale dei soldi», sintetizza con una battuta Gianluca Bisognani, direttore generale di IWBank, la banca online del gruppo Ubi. Leader in Italia nel trading online, oltre 130mila clienti, IWBank non intende rinunciare alla propria identità, «perché nel digital banking – spiega Bisognani – stiamo assistendo progressivamente all’ingresso di nuovi competitor esteri provenienti da altri settori (esempio internet e telco) con evolute piattaforme tecnologiche e livelli di servizio eccellenti, in grado quindi di offrire prodotti di elevata qualità a costi competitivi».
Chi ha una specializzazione, dunque, se la tiene stretta. Per gli altri, resta «l’arma della reputazione, che non si improvvisa». Ci spera ad esempio il Monte dei Paschi, con la sua piattaforma Widiba. Dopo un lungo cantiere manca solo il via libera di Banca d’Italia: l’obiettivo, così come scritto nel piano industriale del gruppo, è quello di partire entro l’anno, in modo da dotare anche il Monte di una sua presenza sul web che non sia limitata ai tradizionali servizi di digital banking.
Perché se è vero che gli attacchi arrivano dal digitale, la risposta delle banche spesso viene cercata nella multicanalità. Cioè un approccio misto, che sappia alternare il canale digitale a quello fisico a seconda di ciò che cerca il cliente: gli esperti di Accenture hanno diviso prodotti e servizi bancari tra quelli my money, che attengono all’operatività quotidiana e sono ormai destinati ai canali a distanza, e quelli my life, «che invece richiedono un interlocutore competente con cui potersi interfacciare di persona, anche non nello stesso luogo fisico, grazie anche a formule di advisory remota», come spiega Alberto Antonietti, partner di Accenture. Un mix che non solo richiama il modello di business di Fineco, ma che sembra tra i pochi in grado di mediare tra «un sistema bancario alle prese con una rete fisica troppo estesa ma che non può evidentemente essere cancellata da un giorno all’altro» e una clientela che, dati alla mano, per l’80% è multicanale. Uno dei cavalli di battaglia di CheBanca di Mediobanca, che con il suo mezzo milione di clienti è terza in Italia alle spalle di Ing (un milione) e dopo una partenza molto web ha sviluppato il canale delle filiali (40) e da poco ha iniziato a operare anche sul risparmio gestito.
Per quanto riguarda WeBank, invece, il destino ormai segnato è l’integrazione nella controllante Bpm. Perché il nuovo piano industriale prevede di riunire l’anima web e quella tradizionale, consentire ai clienti di non dover più scegliere fra il conto in una banca fisica e uno online e in questo modo aumentare il bacino complessivo, passando dagli attuali 553mila (di cui 143mila riconducibili direttamente a WeBank) a oltre 690mila a fine 2016. Ultima nata, Hello Bank! in casa Bnl: da novembre ha raccolto 11 mila clienti ed è attiva, oltre che in Italia, anche in Francia, Belgio e Germania.
@marcoferrando77

Marco Ferrando, Il Sole 24 Ore 3/7/2014