Laura Badaracchi, Il mio Papa 2/7/2014, 2 luglio 2014
L’ARTISTA CHE HA RESO IL PAPA UN SUPEREROE
Aveva realizzato il murales Super Pope nel rione romano di Borgo Pio, dov’è nato e cresciuto. Poi a Napoli e a L’Aquila, suscitando ammirazione e anche alcune polemiche. Alla vigilia della canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, Mauro Pallotta (il cui nome d’arte è MauPal) è tornato, firmando una nuova opera in via Traspontina affissa sul cancello laterale dell’Auditorium Conciliazione. Raffigura i due Papi santi insieme a papa Francesco, collocato al centro. «È un lavoro di arte di strada nel quale ho rappresentato i volti di tre Pontefici che si sono contraddistinti negli ultimi due secoli. L’ho fatto attraverso un morphing, cioè una trasformazione morfologica dei loro volti che si fondono l’uno nell’altro in un’unica anima. È stato appositamente pensato per l’evento della canonizzazione del 27 aprile», spiega Pallotta. Lui si definisce «Un pittore-scultore. Prediligo ritrarre volti dai quali estrapolo sguardi e sentimenti che vivo nella quotidianità. Uso una tecnica mia, dipingendo con smalti e spray sopra una base (che in linguaggio tecnico viene definita con il termine inglese texture; ndr) di lana d’acciaio. È una sorta di fusione tra pittura e scultura».
Come dicevamo, alcuni mesi fa MauPal era finito sui giornali di tutto il mondo e anche sui social network (i siti internet come Facebook e Twitter che ci permettono di mantenerci in contatto con i nostri amici) proprio grazie a Super Pope collocato in via Plauto, ma rimosso dal Comune per motivi di decoro ambientale: «Ho ricevuto migliaia di commenti, il 99,9 per cento dei quali positivi. La maggioranza è arrivata da ambienti distaccati dalla sfera cattolica. Persone non credenti o di diverse fedi che hanno guardato con un sorriso al mio gesto perché condividono l’idea che questo Papa sia prima di tutto un uomo buono e un simbolo di positività».
Mauro aveva anche il desiderio di incontrarlo personalmente per regalargli «una versione particolare di Super Pope. È realizzata su una tavoletta di legno grezzo, che simboleggia la filosofia del suo papato. Si tratta dello stesso disegno del Papa come un supereroe. La differenza rispetto a quella del murales di via Plauto è la presenza del mondo ai piedi del Santo Padre, che sembra aver fatto un salto in cielo partendo dalla sua città natale, Buenos Aires». Il sogno di incontrare Francesco è diventato realtà mercoledì 26 febbraio al termine dell’udienza generale a cui Pallotta aveva partecipato: «Non ho scambiato parole con papa Francesco, ma nel momento della consegna del dono lui ha sorriso divertito e mi ha fatto una carezza sulla testa. È stato veramente emozionante, specialmente guardarlo negli occhi e osservare il suo sguardo puro e pieno di vitalità!», confida ancora commosso al ricordo di quell’incontro.
Disegnatore d’interni, fumettista, grafico, decoratore, scenografo, dopo il liceo artistico Pallotta ha frequentato l’Accademia delle belle Arti di Roma: «Non ho una scuola di riferimento, ma ho avuto maestri che hanno segnato la mia crescita. Se dovessi citarne un paio, farei il nome del pittore sorrentino Vincenzo Stinga e dello storico dell’arte Giorgio Di Genova», spiega. Alcune delle opere di Mauro sono visibili sul sito www.mauropallotta.com, altre sono esposte in gallerie e sedi istituzionali principalmente in Italia, ma anche in Egitto, Spagna e altri Paesi europei.
«Rappresentando Francesco come un supereroe non volevo mitizzarlo, ma enfatizzare il fatto che usi “i suoi poteri” per realizzare il bene con le azioni. Il suo sguardo, le sue parole e soprattutto i suoi gesti sono quelli che ho sempre creduto dovesse avere un Papa», aggiunge. Per questo ha deciso di replicare Super Pope anche a L’Aquila su una vetrina abbandonata in piazza Duomo e tra i vicoli del quartiere Spaccanapoli, nella città partenopea: «Credo che questa sia un’immagine fortemente positiva: ora più che mai si sente l’esigenza di un Papa pop (è l’abbreviazione del termine inglese Popular, usato per indicare le manifestazioni della cultura popolare; ndr)», sottolinea Pallotta, che prosegue: «Voglio diffonderla ovunque sia possibile per avvicinarla alla gente, e questo perché regala dinamismo e vitalità. Rendendo quest’immagine popolare, la forza del Pontefice non sarebbe circoscritta, ma diventerebbe un esempio da seguire per tutti, credenti o meno. Credo che l’idea di papa Francesco quale emblema di tutto ciò è buono sia una visione già condivisa da molti, anche dai non credenti. Soprattutto pensate al successo che ha avuto il Santo Padre a poco più di un anno di pontificato e, nel mio piccolo, anche ai commenti felici che Super Pope ha ricevuto da persone di diverse culture e provenienze». Quindi il disegno del “papa volante” non ha affatto concluso il suo viaggio, assicura Mauro: «Per ora l’ho portato a Roma, L’Aquila e Napoli. Ma l’obiettivo è quello di farlo volare a Lampedusa come a Ibiza, a Lourdes come a Las Vegas». Le motivazioni che muovono l’artista sono tutt’altro che scontate: «La sua connotazione va oltre la cristianità, perché penso che abbia un respiro universale. Il bene deve essere per tutti, andare oltre i confini, le etnie, i colori e le credenze religiose. Il bene è universale e, come diceva lo psicanalista tedesco Erich Fromm, “Nell’amore vero per una persona giace l’amore di tutto il mondo”. Questo, ne sono convinto, è un po’ ciò che fa e trasmette papa Francesco».
Il lavoro di MauPal, nel frattempo è diventato una fonte di ispirazione anche per altri artisti. Uno di loro ha disegnato il Papa in sella a una bicicletta gialla, circondato da colombe, affiggendo il poster su un supporto per cartelloni pubblicitari. Mentre l’ultima opera in ordine di apparizione è quella di un finto Banksy (un autore di graffiti inglese di fama mondiale) che ha ritratto in bianco e nero il Pontefice sorridente, in sella a una Vespa. Il murales è spuntato sulla parete che protegge un cantiere in via della Conciliazione e sebbene non sembri essere davvero opera del celebre artista, tanti turisti e romani si fermano a guardarlo. Incuriositi e in qualche caso anche divertiti: a due passi da piazza San Pietro, il Papa raffigurato in una posa così poco consueta non passa inosservato!