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 2014  luglio 03 Giovedì calendario

TASSE RECORD SU ALBERGHI E RISTORANTI ECCO PERCHÉ SARÀ UN’ESTATE SENZA TURISTI


Qualcuno spieghi a Renzi che è cominciata l’estate. Una pessima estate per noi con la disoccupazione che aumenta ancora e il gelo sceso dalle vette dell’Istat sul Pil: cresceremo appeno dello 0,7%. Ma il pessimismo sull’estate arriva dal turismo: avremo è previsione di questi giorni se va bene un saldo zero rispetto a 2013 che è stato un anno nerissimo. Si è chiuso con un calo del 4,3% degli arrivi che ha riguardato sia gli italiani (-8%) sia gli stranieri (-0,2%). Si muoverà meno della metà degli italiani e solo uno su tre alloggerà in albergo. Gli altri eserciteranno queste opzioni: abitazioni in affitto (19%), seguite da villaggi turistici e bed and breakfast (7%) e gli agriturismo (3%). Subito ci si è affannati a chiedersi perché accade.
Ed ecco la risposta della Coldiretti: siamo per i turisti la nazione più cara del Mediterraneo con la spesa per hotel e ristoranti che risulta superiore del 10% rispetto alla media Ue. In questo confronto si evince che la destinazione più conveniente per hotel e ristoranti è il Montenegro dove si paga il 37% in meno rispetto alla media comunitaria, seguito dalla Croazia con il 26% in meno, dal Portogallo dove il risparmio è del 23% e dalla Turchia dove il conto è inferiore del 22%. Il confronto, prosegue Coldiretti, «è pesante anche con Paesi tradizionalmente rivali dell’Italia come la Grecia, dove l’esborso per ristorazione e alloggio è inferiore del 12%, e la Spagna che costa il 9% in meno della media».
Colpa dei nostri operatori che fanno i furbi? Assolutamente no. Colpa prima di tutto del gap fiscale, ma soprattutto del fatto che il turismo per il governo il turismo non conta nulla. Lo chiedano agli spagnoli che gongolano perché la crescita attesa di quest’estate potrebbe essere del 5% rispetto al 2013. Anche in Spagna cala la domanda interna ma loro compensano alla grande. Lo chiedano ai greci che si aspettano un incremento turistico a due cifre e che affidano ai vacanzieri la ripresa tant’è che il governo ha deciso di tagliare di 10 punti l’Iva sui ristornati. Dal primo d’agosto si passa dal 23% al 13 con la prospettiva di ridurre ancora. E da noi? Da noi l’esatto contrario. C’è chi pensa di aumentare l’Iva sui servizi turistici. In quel 10% in più di prezzi, che peraltro pone l’Italia ai margini del mercato turistico europeo ed è un paradosso visto che restiamo la seconda destinazione più appetita, ma non praticata dacché siamo scivolati al sesto posto ci sta intera la differenza di trattamento fiscale tra noi e i nostri principali.