Valentina Errante, Il Messaggero 3/7/2014, 3 luglio 2014
LA NUOVA VITA DELLA QUINDICENNE «CHIEDE SEMPRE DELLA MAMMA»
IL RACCONTO
ROMA Vite ”normali”, come possono essere quelle delle ragazze ospiti di case famiglia. Il tempo scandito dalle regole rigide ritrovate quasi per contrappasso: gli incontri con gli psicologi, che sembrano sempre un esame, la scuola senza vacanze, gli assistenti sociali, i tutor, le uscite vietate per mesi. Per Angela, la più grande, incontri sporadici con la mamma e sotto sorveglianza: tre volte al mese, come ha stabilito il giudice. Agnese, invece, continua a chiedere della sua mamma, che non ha più potestà genitoriale per sentenza e volontà del Tribunale dei minori. Nel suo caso sono previsti solo incontri ”protetti” con gli zii, i nonni e il fratellino più piccolo. La mamma rientra tra i divieti. E’ il doloroso percorso da affrontare: guardarsi dentro per superare un passato che non passa mai, ancora lì, indelebile, raccontato da giornali e tv. Angela e Agnese stanno lavorando. La più piccola ha ripreso ad andare a scuola. Non più al liceo Giulio Cesare, frequentato da entrambe quando è esploso il ”caso” e per tutti sono diventate le baby squillo dei Parioli, ma in un istituto diverso e ”segreto”, dove nessuno conosce la storia di Agnese. E dove non incontra l’amica. Non si vedono da più di otto mesi e a lungo non hanno avuto contatti. Sebbene, a ogni appuntamento con giudici e pm, chiedessero l’una dell’altra. Agnese e Angela possono ora usare il cellulare. Sono tornate le amiche del cuore, come si chiamavano per sms, quasi come due ragazzine normali, prima che il loro inferno diventasse cronaca.
LO SMARTPHONE
Soltanto da un mese i pubblici ministeri hanno concesso ad Angela e Agnese di utilizzare il telefonino. Dopo avere sentito gli specialisti che le sorvegliano e valutano il loro percorso di recupero, hanno dato il via libera. Ed è stata una vittoria. Quelle due ragazzine che si definivano «sorelle» possono di nuovo parlare, dopo un silenzio tanto lungo si sono ritrovate. Anche per le chiamate le regole sono rigide e l’uso del cellulare è consentito sotto sorveglianza. Ma Angela e Agnese, quando possono, aprono ancora whatsapp e si mandano un messaggio. Nella cronologia, però, non si parla più di borse e vestiti, viaggi e appuntamenti, clienti e soldi da guadagnare. Adesso ci sono altre storie, quelle delle loro giornate in casa famiglia.
GLI INCONTRI
Lo psicologo quattro volte a settimana, la mamma tre volte al mese. Sono queste le regole per Angela, la più grande delle due ragazzine dei Parioli, oltre a quella degli orari di sonno e veglia, pranzi e cene, studio e televisione, stabiliti dalla comunità. Regole che Angela, prima, rifiutava di rispettare e adesso accetta. Per Agnese tutto è più difficile. Il sistema nella casa famiglia che la ospita è simile a quello previsto per l’amica, ma lei, la mamma, non può incontrarla. Eppure l’ha difesa sin dal primo giorno, quando i carabinieri l’hanno arrestata con l’accusa di averla indotta a prostituirsi, e continua a farlo adesso, dopo la condanna a sei anni di reclusione. Agnese sa che non potranno tornare a vivere insieme. La donna, ora in libertà, è ancora soggetta a una sola misura cautelare disposta dal gip: non può avvicinarsi alla figlia. Agnese incontra invece i nonni, gli zii e il fratellino. E ammalato, vive in un’altra casa famiglia e anche lui non vive più con la madre. Ma nella nuova comunità che la ospita Agnese ha trovato qualche amica, altre ospiti come lei, incotrate lungo un percorso accidentato. Sta facendo passi avanti, dicono gli specialisti. Ma ogni tanto, a lei, sembra impossibile riuscire a spuntarla.
LO STUDIO
Soltanto Agnese, la più piccola delle due, che adesso ha quindici anni, ha frequentato una scuola. E’ stata promossa e l’anno prossimo andrà in quinto ginnasio. Ha conosciuto ragazzi della sua età e a qualcuno ha confidato che ce n’è uno più bello degli altri, le piace. Passione da adolescente.
Anche Angela ce l’ha fatta. Ma lei si è presentata da esterna, ha lavorato sodo per superare gli esami. I programmi di tutte le materie da presentare. Ha studiato come non aveva mai fatto prima e non voleva fare. Ha divorato libri e ha raggiunto il primo traguardo: ammessa. Non ci progetti imminenti, se non quello del recupero e di portare a termine gli studi. Eppure Agnese un sogno ce l’ha: diventare avvocato o giornalista.