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 2014  luglio 03 Giovedì calendario

LA SORELLA DI JULIA ROBERTS: «COLPA SUA SE MI UCCIDO»

«Mia madre e la mia cosìddetta sorella non riceveranno nulla, eccetto il ricordo di essere state loro a spingermi nella peggior depressione in cui sia mai stata». Così scriveva Nancy Motes, nella nota con cui in sostanza accusava Julia Roberts di averla spinta al suicidio. La famosa attrice, infatti, è la sorella a cui si riferiva in una delle tre lettere lasciate prima di togliersi la vita. Nancy, 37 anni, era la sorellastra di Julia. Nel febbraio scorso si è suicidata a Los Angeles, lasciandosi affogare nella vasca da bagno, dopo aver preso una overdose di psicofarmaci. Prima di compiere questo gesto, ha lasciato tre lettere, una indirizzata al fidanzato John Dilbeck, una alla madre e alla sorella, e la terza «a tutti». Le note alla sorella e a tutti sono rimaste segrete, ma quella al fidanzato è stata pubblicata, nel corso del processo che oppone proprio Dilbeck alla Roberts per il controllo dell’eredità di Nancy. Lo scopo di questa mossa è evidente. La lettera infatti dimostra quanto le due sorelle fossero in conflitto, escludendo quindi la possibilità che la suicida volesse lasciare qualcosa a chi riteneva di fatto responsabile del suo gesto estremo.
Nancy e Julia erano figlie delle stessa madre, ma il loro rapporto si era incrinato in fretta. In passato la Motes, che faceva l’assistente alla produzione di Glee, aveva accusato pubblicamente la sorella di averla tormentata da bambina per il suo peso. Aveva raccontato questa storia ad un giornale, provocando una durissima reazione di Julia. Nancy allora aveva risposto con questo messaggio su Twitter: «L’ho fatto solo affinché voi tutti sappiate che la fidanzatina d’America è una cagna». La lite era proseguita, con altri tweet tipo questo: «Volete essere i fan di qualcuno così crudele? Non è neppure una brava attrice».
Nella lettera lasciata al fidanzato la Motes gli chiede scusa, scrivendo che «sono stata fortunata ad essere amata da uno come te», anche se lui le diceva che «non sei nulla, solo una tossica». Tutta la sua rabbia, però, è rivolta verso Julia: «Scoppio a piangere ogni mattina, solo perché mi sono svegliata». Quindi seguono le parole che accusano la Roberts: «Lei e mia madre sono coloro che mi hanno spinta nella depressione più profonda in cui sia mai stata».