Mariangela Pira, MilanoFinanza 2/7/2014, 2 luglio 2014
CINA, CHONGQING NUOVA FRONTIERA
Si tratta della città simbolo della politica «go west» del governo cinese: Chongqing, nella regione del Sichuan, genera un pil di 1,300 miliardi di renmimbi (erano 197 miliardi nel 2002), mentre la dotazione di infrastrutture è triplicata negli ultimi otto anni. Le opportunità che la metropoli offre sono state presentate a Milano, in un evento organizzato presso la sede dell’Ispi dalla Fondazione Italia Cina, dal Console Generale a Chongqing Sergio Maffettone. «Le opportunità per le nostre aziende», ha spiegato Maffettone, «derivano dalla forte crescita di alcuni settori in quest’area e dall’appetibilità a livello di costo. A Chongqing per esempio le aziende pagherebbero 90 renmimbi al metro quadro, mente a Shenzhen il costo è di 170». Le cifre snocciolate dal Console sono molte ma la cosa più importante riguarda i consumi, che renderanno Chongqing nei prossimi anni il quarto motore di crescita della Cina. «Il volume dei consumi ha subito un aumento esponenziale», continua il Console, «e la città è divisa in cinque zone, ognuna delle quali è un bacino importante per le aziende italiane. La prima per la promozione turistica, l’urbanizzazione, i servizi legali, bancari e assicurativi; la seconda è il cuore dello sviluppo della città, con il terminale della ferrovia (che congiunge Duisburg e quest’area della Cina) e il porto franco, l’unico all’interno del Paese; la terza, dove il governo punta a far crescere il tasso di popolazione del 63%; la quarta e la quinta, che offrono opportunità sul fronte delle tecnologie ambientali e dei servizi sanitari». In particolare, il governo punta a ricoprire di zone boschive il 50% della quinta zona, nella parte sudorientale della città.
La Cina non è per tutti, ma le opportunità a Chongqing davvero non mancano. Il 18% della produzione mondiale di auto è prodotto in quest’area metropolitana. E il 50% degli iPad è prodotto nella vicina Chengdu. Uno degli obiettivi del governo, come spiegato da Maffettone, è quello di creare il più grande centro di cloud computing di tutta la Cina. Il Consolato d’Italia rappresenta la scelta di puntare sull’ovest della Cina, in un’area dove francesi, inglesi e tedeschi sono già presenti, è vero, ma dove la gran parte dei nostri competitor europei non è ancora arrivata. «Le autorità mi chiamano per chiedermi se ci sono gruppi italiani interessati a produrre, vendere o esporre in spazi espositivi che nascono adesso», spiega il Console. Presenti anche due aziende che nell’area stanno facendo bene: Iveco, presente in Cina con tre stabilimenti, e Finnair.
Quest’ultima in particolare è l’unica compagnia aerea che offre un volo per Chongqing partendo da Milano e passando per Helsinki. «È un volo perfetto per gli imprenditori italiani», spiega Paolo Zampieri, responsabile per l’Italia di Finnair. La compagnia finlandese è stata la prima in Europa a mettere in contatto il Vecchio Continente e il paese di Mezzo. «Grazie alla rotta polare, molto più veloce», continua Zampieri, «il transito risulta comodo e facile, con il wi-fi gratis in tutto l’aeroporto e la nuova lounge per i passeggeri business class». Durante il controllo passaporti, i cittadini di Unione Europea, Scandinavia, Svizzera, Giappone e Corea del Sud, in possesso di passaporto biometrico, potranno saltare la fila e utilizzare gli apparecchi per i controlli di frontiera automatici dell’aeroporto, che rendono le procedure semplici e veloci: nella migliore delle ipotesi a Helsinki si ha necessità di soli 35 minuti per effettuare il cambio di aereo.
Mariangela Pira, MilanoFinanza 2/7/2014