Fausto Biloslavo, Il Giornale 2/7/2014, 2 luglio 2014
Cinquanta milioni di euro sborsati da Muammar Gheddafi per la corsa all’Eliseo e la sospetta esecuzione del colonnello sono i cadaveri nell’armadio dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy
Cinquanta milioni di euro sborsati da Muammar Gheddafi per la corsa all’Eliseo e la sospetta esecuzione del colonnello sono i cadaveri nell’armadio dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy. Non a caso la guerra della Nato in Libia è scattata il 19 marzo 2011 con un bombardamento dei caccia francesi sulle forze di Gheddafi, che stavano per travolgere i ribelli a Bengasi. I fantasmi libici, sempre seccamente smentiti con sdegno da Sarkozy, sono riapparsi con il clamoroso fermo di ieri. Nelle telefonate intercettate e con le pressioni su un giudice, l’ex capo di stato si preoccupava proprio delle indagini sui presunti fondi di Gheddafi alla sua campagna elettorale che lo portò all’Eliseo nel 2007. EDWY PLENEL EDWY PLENEL Il primo ad accusare Sarkozy di aver accettato i milioni di Tripoli per farsi eleggere era stato Saif el Islam, figlio ancora vivo del colonnello, tre giorni prima dell’attacco Nato. Il 25 ottobre 2011 l’ex primo ministro libico, Baghdadi Ali al-Mahmoudi, fuggito ed arrestato in Tunisia ammetteva durante un interrogatorio: «Ho supervisionato personalmente il dossier del finanziamento di Tripoli alla campagna di Sarkozy». SAIF AL ISLAM - SECONDOGENITO DI GHEDDAFI - CATTURATO DAI RIBELLI SAIF AL ISLAM - SECONDOGENITO DI GHEDDAFI - CATTURATO DAI RIBELLI Un anno dopo l’attacco Nato in Libia, fra smentite e querele salta fuori che Brice Hortefeux, diventato ministro durante la presidenza Sarkozy, chiuse l’accordo il 6 ottobre 2006 in una riunione con Abdullah Senussi, cognato del colonnello ed il trafficante d’armi Ziad Takieddine. L’accordo era riportato in un documento firmato da Mussa Kussa, allora capo degli onnipresenti servizi segreti libici ed oggi riparato in Qatar. I soldi sarebbero stati versati segretamente da Bashir Saleh, capo di gabinetto del colonnello. La storia è stata confermata da Moftah Missouri, l’interprete personale del rais libico. sarko gheddafi sarko gheddafi Sarkozy accoglieva Gheddafi dei tempi d’oro a Parigi, come «il fratello leader». Se è vera la storia del finanziamento illecito il colonnello l’avrebbe resa pubblica, per sbugiardare il presidente francese, nel caso fosse stato processato. Il 20 ottobre 2011, quando la colonna di Gheddafi venne individuata e bombardata da due caccia Rafale francesi, il rais era stato preso vivo, ma poi gli hanno sparato il colpo di grazia. gheddafi e sarkozy jpeg gheddafi e sarkozy jpeg «Nei giorni precedenti c’erano state diverse missioni tattiche di almeno 9 elicotteri su Sirte (dove si nascondeva il colonnello nda) - racconta a il Giornale una fonte Nato - Uno inglese e gli altri francesi, che colpivano obiettivi mirati». La fine di Gheddafi iniziò con una telefonata a Damasco, dal suo apparecchio satellitare, intercettata dalla Nato. I piloti dei caccia francesi ed un Predator americano fornirono continue informazioni sulla colonna del colonnello in fuga alla base Nato di Napoli e a Poggio Renatico, che gestiva le operazioni aeree. Parte di queste informazioni venivano girate ai corpi speciali e all’intelligence alleata, al fianco dei ribelli a Sirte. saluti e baci tra carla bruni sarkozy hollande e trierweiler saluti e baci tra carla bruni sarkozy hollande e trierweiler «L’impressione è che dopo il primo gruppo di insorti che catturarono Gheddafi vivo sia arrivato un secondo, che sapesse esattamente cosa fare e avesse ordini precisi di eliminare i prigionieri» ha spiegato una fonte riservata de il Giornale allora impegnata nel conflitto. Una parte dei rivoluzionari voleva portare Gheddafi a Misurata, come testimoniano le urla nei video registrati dai telefonini. Sarko e Gheddafi Sarko e Gheddafi Poi qualcuno del secondo gruppo, con l’ordine di uccidere, dev’essersi avvicinato al colonnello sanguinante, ma vivo, per il colpo di grazia in mezzo alla confusione. Mesi dopo, Mahmoud Jibril, che è stato primo ministro ad interim, dopo la caduta del regime, confermava alla tv egiziana: «Un agente straniero mescolato ai rivoluzionari ha ucciso Gheddafi». 1. PLENEL (MEDIAPART): “ANCHE LUI COME BERLUSCONI USAVA LO STATO PER TUTELARSI” Alb. Mat. Per ‘La Stampa’ Gheddafi ultimi istanti Gheddafi ultimi istanti Edwy Plenel, ex direttore di «Le Monde», è il fondatore e direttore di Mediapart, temibile sito d’informazione specializzato nel fare le pulci a una classe politica che ne ha decisamente troppe. Sono stati i suoi segugi a pubblicare le imbarazzanti telefonate di Nicolas Sarkozy ai suoi amici giudici. L’ex Presidente in stato di fermo. Plenel, è sorpreso? «Si tratta di un avvenimento senza precedenti nella storia della République. Ma è anche tutto nella logica dell’inchiesta. Dopo aver fermato e interrogato il suo avvocato e i due giudici con cui pare facesse da tramite, i giudici dovevano sentire monsieur Sarkozy. E l’unico modo per farlo, come prevede il diritto, è fare quello che hanno fatto». il corpo di gheddafi nell’ospedale di Sirte il corpo di gheddafi nell’ospedale di Sirte I fedeli di Sarkò gridano all’accanimento di una magistratura politicizzata per impedirgli il grande ritorno in politica. A noi italiani suona familiare... «Il parallelo fra Sarkozy e Berlusconi è del tutto legittimo. Come Silvio, Sarkò usa la politica come protezione contro le accuse. Da quindici giorni, politici amici e giornalisti compiacenti parlano del prossimo ritorno di Sarkozy in politica. Ma lui per primo sapeva che sarebbe stato convocato dai giudici. Dunque, si tratta soltanto una messa in scena». Gheddafi ultimi istanti Gheddafi ultimi istanti Lei ha sempre criticato Sarkozy. Con Hollande l’Eliseo è pulito, o almeno meno sporco? «Credo che nessuna famiglia politica abbia il monopolio della virtù. Anche la presidenza Hollande ha avuto i suoi “affaires”, molti dei quali svelati proprio da Mediapart. Ma con una differenza importante: Hollande non ha privatizzato lo Stato mettendolo al servizio suo e dei suoi amici. Non si sono visti polizia, magistratura e servizi segreti lavorare a vantaggio di un clan com’è avvenuto nel quinquennio di Sarkozy». CARLA BRUNI E NICOLAS SARKOZY CARLA BRUNI E NICOLAS SARKOZY Su Sarkozy c’è un altro sospetto: che la liquidazione del suo ex amico Gheddafi sia servita a far sparire qualcuno che conosceva troppi segreti imbarazzanti... «È un’ipotesi. L’argomento contrario è che Gheddafi non ha mai mostrato le prove dei suoi finanziamenti illeciti a Sarkozy. Di certo, la svolta della politica araba di Sarkozy è servita a far dimenticare le sue imbarazzanti amicizie con i vari Gheddafi, Ben Ali, Assad e Mubarak. Che ci siano state anche delle ragioni, diciamo così, personali, è possibile ma per il momento indimostrabile». OBAMA SARKOZY BERLUSCONI OBAMA SARKOZY BERLUSCONI Nel frattempo, madame Le Pen si frega le mani. «Lo dico da tempo: o rifondiamo la Repubblica o la Repubblica crollerà sotto il peso dei suoi scandali. Lasciando il campo libero a tutti i populismi, compresi quelli più pericolosi».