Nello Scavo, Avvenire 2/7/2014, 2 luglio 2014
100 EURO PER BERE, 200 PER UN PLAID
Cento euro per una porzione di sardine in scatola e un paio di bottiglie d’acqua. Duecento per un plaid con cui avvolgere i bambini. Altri duecento per non morire asfissiati in sala macchine. Trecento per una telefonata d’emergenza con l’apparecchio satellitare.
Il listino dei cerberi approfitta della crisi in Siria. Fanno la guardia alle porte dell’inferno libico. Arruolano profughi per viaggi senza ritorno. Sevizie e stupri sono compresi. Vietato portarsi dietro acqua e cibo. Chi non riesce a farne a meno deve pagare a parte. «Da quando sono arrivati loro i prezzi sono cresciuti. Le famiglie siriane hanno molto denaro e vogliono correre meno pericoli». Agli inquirenti diversi scafisti arrestati in sbarchi distinti hanno confermato quanto andavano dicendo i sopravvissuti. Da queste storie emerge in dettaglio il raccapricciante tariffario della vergogna.
Il biglietto può arrivare a 2500 euro, ma sono i costi accessori a mostrare tutta la spietata logica dei boss dei barconi. Karim El-Hamdi, uno dei Caronte egiziani individuati dagli investigatori siciliani, ha parlato perfino di ’prima classe’. È così che chiamano il ponte superiore dei pescherecci in disarmo. È il posto più desiderato, e per potersi accovacciare con il vento in faccia bisogna pagare tra i 200 e i 300 dollari extra. Da lì ci si può gettare in acqua più rapidamente in caso di naufragio. Non è un caso che nel tragico affondamento di Lampedusa la gran parte siano morti intrappolati in cambusa. E di certo si può essere tra i primi a trasbordare su una nave di soccorso.
Senza un salvagente non c’è molto da poter sperare, specie quando il mare è grosso. Al momento di salpare il prezioso giubbetto viene fornito pagando almeno altri 200 dollari. Basta fare due conti e per chi si può permettere la prima classe il costo è già salito ben oltre le tremila euro. Niente sconti per i bambini. Anzi. Se viaggiano da soli pagano fino 1.500 dollari in più. «E’ una responsabilità portarseli senza i parenti. L’importante è che viaggino senza documenti », ha spiegato El-Hamdi. I trafficanti temono infatti di venire accusati di rapimento dalle autorità dei paesi d’origine.
Durante la traversata è naturale aver necessità di andare in bagno. I gommoni non non ne sono dotati. Nei pescherecci la toilette viene smontata per fare altro posto aumentare i profitti. Non resta che arrangiarsi. Alle donne incinte, però, è vietato farsela addosso o provare a sporgersi, come fanno tutti gli altri. In alcune culture arabe o africane l’urina delle gestanti è considerata un veleno o, peggio, una pozione distruttiva in grado di attirare la malasorte. Il catetere, niente più che una contenitore di plastica, è obbligatorio: 150 dollari extra.
Durante la navigazione può capitare di aver bisogno di fare una telefonata: 300 dollari per meno di cinque minuti di conversazione con il satellitare. Non finisce qui. Molti dei profughi non sanno a chi rivolgersi una volta sbarcati in Italia. Ma per conoscere il numero di telefono della persona da contattare per essere poi trasportati fino al Nord Europa vengono richiesti altri 1.000 dollari. Perciò con una media di tremila euro a persona un barcone con 300 sventurati frutta quasi un milione. Pagamento anticipato. Che si arrivi o meno a destinazione non ha importanza.