Giulia Merlo, il Fatto Quotidiano 1/7/2014, 1 luglio 2014
IL SUPER AGENTE INVISIBILE CHE MUOVE LE STAR
[Beppe Caschetto] –
Di Beppe Caschetto esiste un’unica fotografia. Un po’ sgranata, di lui che guarda verso un punto indefinito alla sua destra, capelli e baffi bianchi.
Di persona, il manager dei vip appare molto raramente, ma il suo nome spunta ogni volta che si parla della firma di nuovi contratti televisivi. Oggi è tornato sulla bocca di tutti, dopo la vittoria a braccio di ferro con i vertici di Viale Mazzini: nuovo contratto per Giovanni Floris alla conduzione di Ballarò - l’ accordo era in bilico da giorni - con l’aggiunta di una striscia quotidiana di 10 minuti. Mancano solo le firme in calce.
Di origini siciliane ma trasferito a Bologna, classe 1957, Caschetto è a tutti gli effetti l’eminenza grigia dei salotti buoni della tv. La sua agenzia, la ITC2000, fattura 40 milioni di euro l’anno e gestisce le carriere di quella che è considerata l’intellighenzia della sinistra nel piccolo schermo: da Fabio Fazio a Crozza, la Littizzetto, Saviano e Daria Bignardi. Non solo televisione, però: la sua agenzia occupa parecchio spazio mediatico, dall’editoria e cinema, sempre comode per avere moneta di scambio. Si contende il titolo di persona più influente, dietro le quinte dei programmi del piccolo schermo, con il collega Lucio Presta, che invece intrattiene rapporti cordiali con Silvio Berlusconi e si muove sulle reti Mediaset. Prima di diventare manager era un funzionario della Regione Emilia Romagna, ma più che comunista si è sempre definito “un progressista, di formazione cattolica”. Oggi la lista dei clienti illustri di cui ha lanciato e soprattutto mantenuto in alta quota la carriera è lunga, con nomi che hanno riempito i palinsesti di La7 e Rai3, le roccaforti della televisione radical chic. Il suo talento maggiore è proprio questo : dare continuità ai suoi artisti, allontanandoli dal sole quando stanno per bruciarsi le ali e reinventandoli all’occorrenza. Ma soprattutto è maestro nell’arte del rassicurarli. Come ha fatto nei giorni scorsi con Floris: il giornalista, dopo tre anni di risultati mediocri alla prova dell’auditel con Ballarò, era spaventato all’idea di ritrovarsi senza una collocazione nel mercato capriccioso dei talk show, finita l’esperienza su Rai3. Per questo, l’abile contrattazione di Caschetto gli ha fatto ottenere 10 minuti quotidiani in onda, che gli permettano di dare nuovo respiro alla sua vena giornalistica.
Come ogni abile giocatore, Caschetto è abituato a giocare su più tavoli. È successo nel caso della trasmissione Vieni via con me, che nel 2010 fece fare il pieno di ascolti a Rai3 e lanciò definitivamente il duo Fazio-Saviano. La Rai tergiversava nel dare il via libera alla seconda stagione del programma e i due giornalisti portarono il loro format su La7, con cui il manager collabora da sempre. Un cambio di rete possibile, nonostante Fazio fosse sotto contratto con Viale Mazzini per il programma Che tempo che fa, grazie a una provvidenziale clausola inserita da Caschetto nel suo contratto. Il suo vantaggio è che gestisce una carovana di artisti, li muove in blocco e può condizionare il destino di una rete. Per questo gli dicono spesso di sì.
Giulia Merlo, il Fatto Quotidiano 1/7/2014