Massimo Gramellini, La Stampa 1/7/2014, 1 luglio 2014
NON NE POS PIÙ
Nei Paesi meno intelligenti, il Pos (acronimo di Point of sale, punto di vendita) è un banale sistema che consente ai clienti di pagare ovunque con bancomat e carta di credito senza estrarre banconote unte, stropicciate e facilmente nascondibili all’occhio indagatore del fisco. Invece in un Paese intelligentissimo di cui tacerò per omertà il nome, il Pos (acronimo di Pagare onestamente stanca) è un astuto sistema studiato dal dottor Azzeccagarbugli in persona, con l’assistenza del Gatto & la Volpe e la supervisione del Gattopardo. Consiste nell’obbligare commercianti e artigiani a munirsi della macchinetta che legge le carte di credito, ma senza prevedere (qui sta la genialità) alcuna sanzione per chi si rivela allergico all’idea di dotarsene.
Esempio: arriva a casa vostra un idraulico, aggiusta il rubinetto e in un afflato di bontà vi chiede solo 120 euro. Voi estraete la carta, immaginando che lui farà lo stesso col Pos. Ma l’idraulico è un Braveheart della contabilità e rivendica fieramente la libertà di non possederlo. Allora voi, immaginando di avere la legge dalla vostra, rifiutate di scucire i contanti. L’idraulico andrà a denunciarvi per non averlo pagato, mentre voi non potrete fargli nulla, perché chi è senza Pos non è sanzionabile. Come mai? Per non irritare artigiani e commercianti, prima di imporre una multa il governo ha deciso di aspettare che le banche abbassino il costo delle commissioni. Aspetta e spera, anzi dispera. E intanto col vostro idraulico come la mettete? All’italiana, ovviamente, ricorrendo al classico Psin (Pagamento scontato in nero).
Massimo Gramellini, La Stampa 1/7/2014