Giuseppe Baldessarro, la Repubblica 1/7/2014, 1 luglio 2014
PORTO OFF LIMITS, SPAZIO AEREO CHIUSO A GIOIA TAURO LE ARMI CHIMICHE SIRIANE
GIOIA TAURO.
Manifesti per spiegare ai cittadini di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando che non c’è nulla da temere. Ma anche un imponente sistema di sicurezza. La Piana di Gioia Tauro si prepara così al trasbordo delle “armi” chimiche siriane in transito al porto. Da una parte posti di blocco su tutte le strade d’accesso, pattugliatori militari a controllare gli ingressi via mare e spazio aereo interdetto al volo. Dall’altra il massimo possibile delle informazioni per evitare “inutili allarmismi”. Da domani il porto di Gioia Tauro sarà blindato. Il dispositivo di sicurezza predisposto dal ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria scatterà alcune ore prima dell’arrivo delle navi su cui dovrà essere trasbordato l’arsenale chimico del regime di Assad. Il programma prevede l’arrivo in rada della “Cape Ray” tra questa sera e stanotte, mentre nella mattinata di domani è attesa la “Ark futura” proveniente dalla Siria con il suo carico di 60 container carichi di 570 tonnellate di agenti chimici di Iprite e Sarin. Tutte le operazioni dovrebbero concludersi nell’arco di 48 ore e dopo il passaggio dei container sulla “Cape Ray” la nave americana ripartirà verso acque internazionali, dove gli agenti chimici verranno resi innocui attraverso il sistema dell’idrolisi, da 64 esperti chimici dell’Army’s Edgewood Chemical Biological Center.
Il perimetro di sicurezza previsto dal Ministero e dalla Prefettura attorno al porto sarà di oltre un chilometro. Nell’area durante le operazioni di trasferimento da una nave all’altra non ci sarà nessuno. L’isolamento verrà garantito dalle forze dell’ordine. Sono stati previsti una decina di blocchi per il traffico veicolare di tutte le strade di accesso al porto. Nessuno potrà accedervi senza specifiche autorizzazioni. Sul mare lo scalo verrà presidiato da mezzi della Marina Militare e da gruppi di subacquei.
Intanto è stato chiarito che non si tratta di armi vere e proprie, ma di sostanze trasportate in contenitori stagni. Sui manifesti affissi nelle cittadine adiacenti al porto si spiega che gli stessi contenitori sono poi “racchiusi in appositi containers, che verranno scaricati sulla banchina e caricati sulla nave che partirà per i luoghi di smaltimento”. I sindaci hanno poi spiegato che “le operazioni si svolgeranno sotto il costante monitoraggio delle squadre specializzate dei Vigili del fuoco e degli altri organi competenti, e sotto la supervisione di ispettori internazionali”.
Sui territori si sono mobilitate anche le organizzazioni ambientaliste e pacifiste come il comitato “NoArmy Chimiche” che fatto affiggere a sua volta un manifesto in cui si lancia l’allarme sui rischi connessi al trasbordo. Il comitato, nel testo, parla di “un’operazione militare e non di pace, legata a un patto di forza internazionale”. Per la Cgil calabrese invece si tratta di “Una grande operazione di pace”. Il segretario regionale Michele Graviano ha spiegato che i 30 portuali impegnati sono tutti “adeguatamente formati”. I parlamentari calabresi del M5s e la vice presidente della Regione Antonella Stasi hanno annunciato la loro supervisione sul posto.
Giuseppe Baldessarro, la Repubblica 1/7/2014