Andrea Montanari, MilanoFinanza 1/7/2014, 1 luglio 2014
CIR CHIUDE L’ERA SORGENIA E RIPARTE
Preso atto che l’operazione Sorgenia è finita come peggio non poteva, ora la famiglia De Benedetti vuole ripartire, consolidare gli altri business in portafoglio, trovarne di nuovi, possibilmente di respiro internazionale, affidando le redini della gestione di Cir all’amministratore delegato Monica Mondardini. Manager che, dopo aver ristrutturato il gruppo L’Espresso traghettandolo negli anni più duri della crisi del settore editoriale, ha preso in mano le redini di tutto il gruppo con il supporto dei tre figli dell’Ingegnere Carlo De Benedetti (che diventa presidente onorario), Rodolfo (presidente della holding), Edoardo e Marco. «Dobbiamo riconoscere che l’investimento di Cir in Sorgenia è stato un insuccesso», ha dichiarato pubblicamente Rodolfo ieri durante i lavori dell’assemblea di Cir a Milano. «Il gruppo ha avuto coraggio ad affacciarsi al settore negli anni 90 cogliendo l’opportunità di dare vita a una nuova impresa»; ha trovato un partner, ossia l’austriaca Verbund, con la quale ha «costituito da zero un’azienda che dopo dieci anni è arrivata a fatturare oltre 2 miliardi e a creare circa 500 posti di lavoro». Se «per i primi dieci anni di vita quella di Sorgenia è stata una storia di crescita e di creazione di valore, sfortunatamente è stata progressivamente e violentemente investita dalla crisi senza precedenti». Cir che resterà con le briciole di Sorgenia (così come Verbund), visto che il 97% di Sorgenia passerà alle banche, oggi creditrici per oltre 1,8 miliardi (Mps che avrà un ruolo di primo piano). «Siamo determinati a ripartire; la Cir è solida patrimonialmente e ha in portafoglio aziende di valore», ha ribadito il presidente. E probabilmente, oltre a dare un maggior sostegno a Sogefi (tra i big mondiali nel settore della componentistica per auto), all’Espresso e a Kos (leader in Italia nel settore delle residenze sanitarie e ben posizionata nel campo della riabilitazione), guarderà a nuovi dossier, Come ha lasciato intendere anche Marco De Benedetti, uomo di Carlyle in Italia: «Nell’ultimo anno la questione relativa a Sorgenia è stata la priorità assoluta di Cir e del suo management, in particolare dell’amministratore delegato Mondardini, nominata un anno fa», ha sottolineato Rodolfo De Benedetti. Una volta auspicabilmente e rapidamente avviato a definitiva soluzione il lavoro nella delicata fase attuale, spetterà a lei la gestione dell’intero gruppo in una prospettiva di rilancio».
Ieri intanto, dopo che l’assemblea ha approvato il bilancio del 2013 e ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione, sono stati approvati i conti del primo trimestre. Al 31 marzo i ricavi di Cir sono stati 1,07 miliardi di euro (-13,8%), con un ebitda di 72,2 milioni (-32,6%) e una perdita di 2,6 milioni contro l’utile di 6,4 milioni del primo trimestre 2013. L’indebitamento della holding è ora di 1,94 miliardi rispetto ai 2,4 miliardi di fine marzo e agli 1,84 di fine 2013. L’incremento nei primi tre mesi del 2014 «è stato determinato a livello di capogruppo dai previsti esborsi legati al Lodo Mondadori e, per quanto riguarda le controllate, dalla crescita dell’indebitamento di Sorgenia e di Sogefi». Il patrimonio netto è di 1,13 miliardi. Sorgenia ha chiuso il trimestre con ricavi per 475,5 milioni (-25,4%), un margine operativo lordo dimezzato a 23,9 milioni di euro e un rosso di 14,6 milioni. Ora si attende il closing dell’accordo con le banche creditrici, che prevede un aumento di capitale da 400 milioni e l’emissione di un prestito da 200 milioni di euro.
Andrea Montanari, MilanoFinanza 1/7/2014