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 2014  luglio 03 Giovedì calendario

FELICE

«Io quando entravo in campo ero felice, finalmente era arrivato il momento di giocare. Dopo, le tv, il prepartita…» (Alessandro Del Piero, commentatore Sky per questi Mondiali).

SCALZO «Io sono stato scalzo fino a 15 anni. Ho trasmesso i valori ai miei figli, volevo che apprezzassero anche le piccole cose» (Michael Umana, che contro la Grecia ha segnato il rigore decisivo che ha permesso al Costa Rica di passare ai quarti).

FENOMENO «Chiamatelo pure “Fenomeno”, come me. Io ero il suo idolo, ora Neymar è il mio. E merita il mio soprannome» (Ronaldo).

POLVERINA «Io la chiamo la polverina magica. Certi portieri hanno brevi momenti di grazia, come Dida o doni, poi si perdono. Si deve al fatto che sono esplosi subito e forse hanno smesso di migliorarsi, mentre uno come Julio Cesar è cresciuto piano piano ed è stato continuo per un decennio» (Fernando Orsi).

FAMA «Balotelli finora si è fatto notare più per la fama mediatica che per il gioco. La cosa importante è quello che uno fa in campo. È vincere, è come uno vince» (Fabio Cannavaro).

PARAOCCHI «A scuola mi sono sempre impegnata al 100 per cento, ed ero molto brava in matematica. Nel tennis mi comporto nella stessa maniera: non vado ai party, mi alleno e quando entro in campo è come se avessi paraocchi» (la canadese Eugene La Bouchard).

APLOMB «Senza nulla togliere ad Allegri o Zaccheroni, personalmente sceglierei Mancini. Ha lavorato e vinto all’estero, ha la personalità giusta, possiede l’aplomb per guidare gli azzurri» (Giovanni Trapattoni).

RUMORE «Le gare a volte sono interessanti, a volte no ed è così da sempre. Ma non sopporto la mancanza di rumore. Siamo sicuri che chi viene ai GP ami l’assenza di rumore perché rappresenta il futuro? No. Prenda i Rolling Stones che si sono appena esibiti a Roma: crede che Mick Jagger canti come 30 anni fa? No, ma la gente va ad ascoltarlo a prescindere, perché lui e i Rolling Stones sono un’icona. La F1 è un’altra icona, con un brand che produce “quel” rumore, non questo» (Bernie Ecclestone).

FUTILISSIME «La vera sorpresa negativa di questo Mondiale è stata l’Italia, non la spagna o l’Inghilterra. Non c’erano i presupposti per fare male. Ma noi abbiamo fatto gli italiani perdendo tempo a parlare di cose futilissime, come il caldo. Ma per favore!» (Dino Zoff).