Maria Luisa Agnese, Corriere della Sera 1/7/2014, 1 luglio 2014
IL TRIBUNALE CONTROLLA LE MISURE DELLE MINIGONNE
Doppio controllo al Tribunale di Brindisi, dopo il metal detector bisogna passare, in parallelo, l’esame di decoro, altrimenti non si entra. Con l’inizio dell’estate le guardie giurate sono state investite del ruolo di arbitri del look moral-estetico della cittadinanza: con un’occhiata devono valutare se avvocati, magistrati e pubblici vari che voglion varcare quella soglia corrispondono ai criteri impartiti dal presidente Francesco Giardino con una nota protocollata ben in vista nell’ingresso. Basta minigonne, ciabattine infradito, pantaloncini, abiti troppo scollati e trasparenti: «Per evitare il reiterarsi di situazioni incresciose all’ingresso del Palazzo, si informa che l’ingresso non è consentito alle persone vestite in modo non decoroso». È vero che Giardino è in buona compagnia, vedi i presidi che già da qualche anno hanno dichiarato guerra all’ombelico scoperto a scuola. È vero anche che tutti noi spesso siamo un po’ disorientati nel trovarci, in città, a camminare fianco a fianco con piccole folle di quasi bagnanti, perlopiù sciabattanti e con pantaloncini dal taglio inguinale. Ma siamo sicuri che quel linguaggio polveroso dell’ordinanza riuscirà a ribaltare la situazione, riportando di colpo una nuova sobrietà estiva nelle aule, negli uffici e nei marciapiedi cittadini, o non finirà invece solo con l’accendere ironie, sorrisini ed estenuanti diatribe? Come quelle che hanno accolto il primo verdetto estetico delle povere guardie giurate, costrette a giocare fuoriruolo in una partita truccata. Hanno fermato, per esempio, una signora che aveva un sobrio vestitino nero considerandolo troppo corto, presto contestati: come si fa a decidere se davvero un sandalo è fuori codice o no, e se una gonna è troppo corta? Spesso il giudizio sul decoro e la decenza segue codici più impalpabili, estetico-emotivi, difficili da misurare con il freddo metro sartoriale. E, soprattutto, di difficile dirimenza resta la glossa della nota in cui il presidente fa una deroga per i pantaloncini: «Salvo che costituiscano elementi di divisa degli appartenenti alle Forze armate». E se uno si procurasse dei bei capi vintage, un tempo appartenuti a non meglio specificate Forze armate, come se la caverebbero le povere, sbertucciate guardie giurate? E poi, val la pena di affannarsi a tener fuori dal Tribunale chi non è acconciamente vestito, quando si sa che non essendo il Palazzo luogo per signorine può sempre succedere che magari il vero permale passi indisturbato, in quanto vestito bene.