Milena Gabanelli, Corriere della Sera 1/7/2014, 1 luglio 2014
LA PARTITA DOPPIA A SIENA È DIVENTATA QUADRUPLA
Ormai dal 2013 Mps redige il proprio bilancio facendo seguire i tradizionali documenti che compongono il prospetto, da prospetti pro forma che mostrano numeri completamente diversi. Si tratta di una rivoluzionaria metodologia contabile voluta dall’autorità di vigilanza italiana: la cosiddetta partita quadrupla.
La partita doppia, inventata da un frate toscano vissuto nel XV secondo, Fra’ Luca Pacioli, è il metodo universalmente utilizzato per redigere i bilanci aziendali, e consiste nel registrare ogni movimento contabile attraverso due voci che devono necessariamente corrispondere. L’invenzione di Fra’ Pacioli, dopo aver resistito praticamente inalterata per oltre cinquecento anni, sta per essere soppiantata dalla «partita quadrupla». Per un’incredibile coincidenza del destino, questa novità ha trovato i natali fra le colline del Chianti e del Brunello, in una regione i cui vigneti hanno ispirato la creatività italiana anche in un campo considerato piuttosto noioso, come quello contabile. La partita doppia presenta un limite notevole: non impedisce in alcun modo alle aziende di scrivere accanto alle singole voci che compongono il bilancio, le cifre che vogliono.
La partita quadrupla invece, se accettata universalmente, permetterebbe di «eliminare» qualunque possibilità di manipolazione. Come tutte le invenzioni geniali, è straordinariamente semplice: una società che intende redigere un bilancio in modo difforme dai principi contabili vigenti, ne può pubblicare contemporaneamente una seconda versione nella quale spiega correttamente gli errori per mezzo di prospetti pro forma allegati; e a questo punto il bilancio può considerarsi corretto. I vantaggi della partita quadrupla non sono pochi: 1) si elimina definitivamente il falso in bilancio, 2) si aumenta la trasparenza nei confronti degli investitori a cui vengono forniti due bilanci, di cui almeno uno vero, 3) migliora l’efficacia dei controlli da parte delle autorità di vigilanza la cui infallibilità risulterebbe statisticamente pari al 100%, visto che tutti i bilanci sarebbero da considerarsi corretti. Tutti ricorderanno ad esempio il crac dell’americana Enron del 2001. Ma anche l’Italia ha avuto i suoi «campioni nazionali», a partire naturalmente da Parmalat. La partita quadrupla si può adattare particolarmente bene alla contabilizzazione dei derivati, anche grazie alla complessità ed opacità di tali strumenti finanziari. È di questi giorni il pasticcio della fusione Unipol-Fonsai. L’Ufficio quantitativo della Consob che misura i rischi dice che mancano 600 milioni, mentre quello contabile li ignora perché applica il nuovo metodo. E poi c’è il Monte dei Paschi, che ha appena completato un aumento di capitale, e nella prima pagina del prospetto informativo mette in guardia gli investitori sul fatto che, se alcune operazioni fossero contabilizzate in modo differente, i bilanci sarebbero significativamente diversi «con possibili effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca». Mentre di scandali derivati è pieno il mondo, il metodo della partita quadrupla è per adesso utilizzato soltanto in Italia in via sperimentale. Certo si porrà un problema di corretta informazione ai mercati qualora non venisse prontamente esteso a tutti gli stati dell’Unione Europea. Supponiamo che una banca italiana stipuli un derivato con una banca tedesca, e che la banca tedesca decidesse di evidenziare nel suo bilancio una perdita per 200 milioni, mentre quella italiana non lo contabilizzasse per nulla, salvo farlo emergere nel pro forma. L’utilizzo della partita doppia da parte della banca tedesca e quello della partita quadrupla da parte di quella italiana farebbe confusione. L’auspicio è che il presidente del Consiglio Matteo Renzi convinca la cancelliera Merkel a implementare la partita quadrupla in tutti i Paesi dell’Ue, magari estendendone l’uso anche ai conti di finanza pubblica: in questo modo l’Italia potrebbe presentare un bilancio con una significativa riduzione del debito ed un saldo in pareggio senza star tanto a negoziare sul fiscal compact.
La genialata della partita quadrupla applicata ai rischi derivati ha in Giulio Tremonti il suo primo ispiratore, tant’è che lo scorso anno formalizzava le sue idee in un fantomatico progetto di legge: per risolvere il problema basta evitare di scriverli in bilancio. Vegas, molto sensibile ai suggerimenti dell’ex ministro, oggi dopo Unipol, prontamente la applica anche a Monte dei Paschi.