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 2014  giugno 30 Lunedì calendario

IL NUOVO PRESIDENTE ISTAT NEL MIRINO “CON QUALI CRITERI È STATO SCELTO?”


«Un presidente senza qualità». Il titolo che il sito di economisti «lavoce.Info» è duro e non lascia spazio a sofismi sul significato: il presidente scelto per l’Istat non ha il curriculum giusto. Lui è Giorgio Alleva, professore ordinario di statistica alla Sapienza, molto vicino al ministro Marianna Madia (e anche lei con il curriculum ha avuto qualche problema).
Gli autori della bocciatura senza appello sono un gruppo di accademici italiani e internazionali, ben 43, che hanno scritto una lettera alla «voce.info» si obietta su criteri selettivi «che appaiono opachi», sulla scelta di Alleva e del suo curriculum «estremamente modesto, sia in assoluto, che in comparazione con molti degli altri candidati». Si sollevano «dubbi circa la sua adeguatezza a gestire il processo di integrazione dell’Istat nel sistema statistico europeo».
Lui, il designato presidente dell’Istat preferisce mantenere un profilo basso e risponde con gentilezza a chi sollecita un suo commento solo via e-mial: «...in questo momento ritengo opportuno rimanere a un livello istituzionale e non entrare personalmente nel merito della lettera pubblicata dalla voce.info. Comunque le segnalo che nell’audizione che ho avuto il 26 giugno scorso ho spiegato i motivi per i quali mi sono candidato e la strategie che intendo perseguire per l’istituto, qualora la proposta della nomina venga approvata anche dalla commissione affari costituzionali della camera. Il video integrale è disponibile in rete».
Loro, i 43 firmatari, il video lo hanno anche visto ma rimangono della loro idea. Tra le firme quelle di Tito Boeri dell’Università Bocconi, Luigi Zingales dell’Università di Chicago, Paolo Zaffaroni dell’Imperial College, Andrea Ichino della European University Institute di Firenze e Michele Boldrin della Washington University. Ci vanno giù durissimi, chiedendo al premier Matteo Renzi, al ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia e al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini se si rendono conto «dell’effetto che fatti del genere hanno sulla reputazione del nostro Paese nella comunità scientifica internazionale, sulla cosiddetta fuga dei cervelli nel settore della ricerca».
«Molti giovani studiosi penseranno - aggiungono - che se questa è la considerazione che la ricerca in Economia e Statistica ha nel nostro Paese, meglio approfittare delle occasioni che si presentano per andarsene o per non tornare».
I professori vogliono conoscere i criteri che li hanno portati a scegliere Alleva rispetto agli altri candidato. E il ministro Giannini spiega che della nomina se ne è occupata la Madia ma che comunque conosce personalmente Alleva. «Di fama e nella comunità scientifica il criterio della buona reputazione è molto importante. In una università si sa subito quali sono i docenti che godono di maggior stima per capacità nella didattica e nella ricerca». Insomma la buona reputazione può più di un curriculum.

Maria Corbi, La Stampa 30/6/2014