Luigi Offeddu, Corriere della Sera 30/6/2014, 30 giugno 2014
DAL LEONE IN BRONZO AL SET PER BISTECCHE. I REGALI KITSCH ALLA UE VASI CON DEDICA E STRUMENTI MONGOLI GLI OMAGGI NEI DIECI ANNI DELL’ERA BARROSO
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — «Storia della Sicilia (12 volumi), da un governo regionale al presidente Barroso»; «Storia della Sicilia” (12 volumi) da un governo regionale (la Sicilia? ndr) al commissario Frattini»; «Uovo di cioccolato, altezza più o meno 80 centimetri, da un’organizzazione internazionale alla commissaria Fischer-Boel»...
Commissione europea che se ne va, Commissione che arriva: e ognuna lascia dietro di sé, in stanze con vari scaffali ordinati, i regali che i suoi componenti hanno ricevuto negli anni del loro mandato, e il cui valore supera i 150 euro. Al di sopra di questa cifra, il protocollo stabilisce che i regali non possano essere accettati, e finiscano dunque elencati in questo elenco, certificato dalla stessa Commissione come una prova di trasparenza.
I donatori sono altri leader, governi e capi di Stato, o visitatori privati. E nell’ultimo decennio 2004-2014 in cui per due mandati ha governato la commissione Barroso, hanno regalato veramente di tutto. Con autentici virtuosismi kitsch. Tappeti, quadri, orologi, coppe d’argento e cristallo, quadri inquietanti di artisti locali. Ma anche gemelli da polso, o due leoni — uno ceco di bronzo e uno cinese di cristallo — al presidente Barroso, che si è visto porgere anche tre cravatte di seta, una spilla per cravatta, e una «geode con ametista grezza», dono di un capo di Stato forse appassionato di geologia.
L’ex commissario tedesco all’industria, Verheugen, ha ricevuto per poi archiviarlo negli scantinati un «set dorato» per bistecche «con coltello, fiaschetta e piccola accetta», più alcuni cellulari ultra accessoriati, un corredo per linee wi-fi e un modello di Airbus-380. Il suo collega alla Sanità Tonio Borg una «palla del benessere», e quello agli affari sociali Vladimir Spidla una bicicletta, nell’ambito della campagna antidiscriminazione «Non c’è che un solo sesso». Mentre Janez Potonik, allora commissario all’Ambiente, ha dovuto fare esercizio di umiltà, rinunciare a un «grande vaso con il suo nome inciso sullo zoccolo».
Naturalmente, i governanti d’Europa non si limitano solo a ricevere regali. Ne fanno anche, eccome. Basta una breve ricerca su Internet, nei siti protocollari della Casa Bianca, per scoprire per esempio che l’8 luglio 2007 Barroso in visita donò al presidente George Bush Jr. una «tazza in porcellana e argento, valore 500 dollari», mentre il giorno dopo Silvio Berlusconi si presentò con un «assortimento di cravatte Marinella, valore 1.860 euro»: entrambi i regali, spiega una nota interna, furono accettati perché «il non accettarli avrebbe causato imbarazzo al donatore e al governo degli Usa».
Per tornare a Bruxelles, l’ex commissario al commercio De Gucht ebbe in dono dal governo moldavo una «collezione di vini moldavi», mentre il collega Stefan Fule ricevette «3 bottiglie di cognac armeno», e «6 pietre armene», ovviamente dal governo armeno. Barroso ha poi ricevuto e dal governo di Ulan Bator uno «strumento musicale mongolo», e da quello indiano un «busto in bronzo di Gandhi». La commissaria all’agricoltura Fische-Boel, forse amante della lirica, si vide invece offrire «due biglietti per l’opera Tosca». E un «vaso in lacca nera con fiori dipinti», e una «collana d’argento con schegge d’ambra».