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 2014  luglio 01 Martedì calendario

IDIOTI

«Pelé e a Franz Beckenbauer sono due idioti usciti dal museo per dire cose stupide e fanno questo per adempiere agli ordini del padrone della Fifa, Joseph Blatter. Se non facessero così non riceverebbero nulla alla fine del mese» (Diego Armando Maradona).

GIOVANE «Neymar è un giovane di 22 anni con l’esperienza di un uomo di 35. È forte mentalmente, non si fa schiacciare dallo stress. Lui ama giocare a pallone e questa felicità lo aiuta a vivere nella maniera giusta i momenti speciali» (Felipe Scolari).

DRAMMA «Io la pressione non la sento granché. Ho una mia regola: se dai tutto, sempre, i risultati prima o poi ti premiano. In questa finale abbiamo buttato in campo tutta l’energia che avevamo in corpo. Di più non potevamo fare e anche in caso di sconfitta non avremmo dovuto farne un dramma» (l’ala dell’EA7 David Moss).

SCOSSA «Noi abbiamo un’arma speciale, il nostro inno nazionale. Quando lo cantiamo prima dell’inizio della partita ci regala una scossa elettrica. E ora lo cantiamo anche prima di arrivare allo stadio» (il portiere brasiliano Julio Cesar).

ALTO «Io punto sempre in alto, mal che vada mi fermo un po’ prima. Ho vissuto da tifoso il trionfo mondiale del 2006: avevo 15 anni. La mia ambizione è vincere un Mondiale per regalare una grandissima gioia a tutti gli italiani» (Manolo Gabbiadini).

CHIUSI «Corro con gli occhi chiusi: so che può sembrare strano, perché devo anche curvare due volte verso sinistra. Ma ormai non avverto più nemmeno i cambi di direzione, tanto mi concentro solo su me stessa» (Francena McCorory, 25enne statunitense, neo campionessa nazionale dei 400 metri).

OSSO DURO «Mio fratello Alex? Magari in futuro spingerò per averlo con me, ma prima deve fare bene in Moto3 e Moto2, poi si vedrà. Sicuramente è molto competitivo, anche più di me, potrebbe diventare un osso duro» (Marc Marquez).

FORZA «Oggi le ragazze che si avvicinano al tennis sono più alte e più forti fisicamente rispetto a qualche anno fa e dunque colpiscono la palla di conseguenza. Ma non sarei così negativa, secondo me il tennis è ancora uno sport che può essere interpretato in modo vincente da giocatrici di ogni taglia. E se davvero contasse solo la forza, voi italiani non avreste avuto quel grande esempio di classe che è la Errani» (Martina Hingis).