VARIE 28/6/2014, 28 giugno 2014
APPUNTI PER GAZZETTA - COME STA IL PAPA
IL FATTO
Papa Francesco torna a lavoro. Dopo “l’improvvisa indisposizione” che lo ha costretto ad annullare la visita al Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, Bergoglio, come aveva anticipato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, ha confermato tutti i suoi impegni per il 28 e il 29 giugno.
A chi ha avuto modo di incontrarlo, il Papa, che aveva un po’ di tosse e la voce bassa, è apparso ancora visibilmente stanco e affaticato a causa del ritmo degli impegni che, come aveva evidenziato padre Lombardi subito dopo l’annullamento della visita al Gemelli, “è talmente assillante, pieno, mattina e pomeriggio e veniamo da un giugno talmente denso, che ha seguito anche il viaggio in Terra Santa, che non sorprende che possano esserci momenti di indisposizione”. Sempre il portavoce vaticano ha voluto, però, anche precisare che “non vi sono motivi di preoccupazione per la salute del Papa”. Anche se l’ennesima assenza di Francesco in pochi giorni, la sesta in sette mesi, anche questa volta comunicata a pochi minuti dall’inizio dell’evento, sommata ai rinvii e agli appuntamenti mancati dell’ultimo semestre, fa seriamente dubitare, dentro e fuori il Vaticano, sullo stato di salute del Papa.
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Papa Francesco (1)
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L’agenda di questi giorni è comunque abbastanza fitta. Quattro le udienze private che Bergoglio ha tenuto il 28 giugno: al cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi; al presidente del Madagascar; alla delegazione ecumenica del Patriarcato di Costantinopoli; e a monsignor Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari. Il 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo, patroni della Chiesa di Roma, Francesco presiederà la Messa nella Basilica Vaticana durante la quale imporrà il pallio, l’insegna liturgica di lana bianca che rappresenta la pecora che il pastore porta sulle sue spalle, a 24 arcivescovi metropoliti di tutto il mondo. Soltanto due gli italiani: gli arcivescovi Giuseppe Fiorini Morosini di Reggio Calabria-Bova e Marco Arnolfo di Vercelli. Sospese nei mesi di luglio e agosto, come lo scorso anno, invece, le Messe mattutine nella cappella di Casa Santa Marta. Le udienze generali del mercoledì non si terranno soltanto nel mese di luglio. Confermata la quinta visita pastorale del Papa in Italia in programma per il prossimo 5 luglio a Campobasso e Isernia e il terzo viaggio internazionale, dopo quelli in Brasile e in Terra Santa, in Corea del Sud dal 13 al 18 agosto 2014.
CORRIERE DELLA SERA DI STAMATTINA
MARIA ANTONIETTA CALABRO’
La visita annullata dal Papa «No a timori per la salute»
Padre Lombardi rassicura sugli impegni saltati
ROMA — Nessun allarme per la salute del Papa, che ieri pomeriggio ha annullato a sorpresa la sua visita al Policlinico Gemelli. Gli impegni di Francesco in agenda per oggi e domani «sono confermati» e «non vi sono motivi di preoccupazione» ha sottolineato padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana. Dal Vaticano assicurano insomma che si tratta solo di una «indisposizione», dovuta ai molti impegni e all’agenda «densa», mentre dal suo staff è trapelato che Bergoglio sarebbe «molto stanco» e in preda a un forte mal di testa.
Nessun allarme, ma tanta delusione da parte dei fedeli, degli ammalati, dei loro parenti e degli studenti del Policlinico universitario, del personale (dai dirigenti al più umile dipendente) e delle autorità (in tutto circa cinquemila persone) che stavano già aspettando Francesco sul piazzale antistante l’ingresso principiale, dove era anche già posizionata la «papamobile» che lo avrebbe condotto nel vicino piazzale degli Istituti biologici per celebrare la messa. Anche lo staff del Papa era già sul posto, a cominciare dal cerimoniere pontificio monsignor Guido Marini, sorpreso anche lui del forfait.
La Messa è stata poi officiata dal cardinale Angelo Scola, in quanto presidente dell’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica, che ha letto l’omelia che il Papa avrebbe dovuto pronunciare. Mentre dal Vaticano hanno fatto sapere che la visita al Gemelli (che è considerato un vero e proprio ospedale del Papa, da quando vi fu ricoverato a più riprese San Giovanni Paolo II, a cominciare dal giorno dell’attentato dell’81) è solo «rinviata e non annullata».
È già la terza volta in questo mese che Papa Francesco ha saltato impegni pubblici: per due volte udienze già programmate — come quella ai componenti del Consiglio superiore della magistratura italiana. E la settimana scorsa, il Pontefice non se l’era sentita di percorrere a piedi la processione del Corpus Domini da San Giovanni a Santa Maria Maggiore, dopo aver celebrato una messa durata due ore. Per non disperdere troppe energie alla vigilia dell’impegnativo viaggio di 12 ore a Cassano allo Ionio in Calabria, dove non ha rinunciato, neppure sotto il sole, al contatto diretto con i fedeli ed i malati. «Anche prima del viaggio in Terra Santa il Papa ha preso da solo la decisione di non recarsi in pellegrinaggio, come era previsto, al santuario del Divino Amore», hanno spiegato in Vaticano. E «anche stavolta il Santo Padre ha deciso da solo di non andare». Del resto, aggiungono, «con la vita che fa,intensa e carica di impegni,è normale un affaticamento».
A luglio poi sono state cancellate tutte le udienze generali del mercoledì in Piazza San Pietro e anche la Messa del mattino a Santa Marta avverrà senza la presenza di persone esterne.
Oltre alle indisposizioni, l’assenza del Papa è stata dovuta ad «impegni improrogabili». Nessuno potrà dimenticare la sedia vuota nell’Aula Paolo VI il 22 giugno dell’anno scorso. Era in programma il concerto di Beethoven organizzato in occasione dell’Anno della Fede.
Anche se il Papa non riesce, per qualche malanno, a partecipare a impegnativi eventi pubblici, ciò non vuol dire che non continui a lavorare con i suoi stretti collaboratori e ai dossier più importanti per la cura della Chiesa, soprattutto a pochi giorni dall’inizio di un nuovo, impegnativo Consiglio degli 8 cardinali che sono stati scelti da Francesco, da tutte le parti del mondo, per aiutarlo nel governo della Chiesa universale. Cardinali che dall’1 al 4 luglio si riuniranno a Roma per continuare nell’opera di rinnovamento delle strutture amministrative e finanziarie della Santa Sede. Gli incontri del C8 sono sempre molto impegnativi e il sovraffaticamento naturalmente aumenta la possibilità di un’indisposizione, in un uomo che compirà a dicembre 78 anni. Anche in occasione di due precedenti C8, il Papa dovette annullare due impegni: il 4 dicembre 2013 Francesco aveva cancellato l’udienza ai rappresentanti di Expo-Milano, accompagnati dal cardinale Scola, che volevano invitarlo all’evento e lo scorso 28 febbraio invece cancellò la visita al Seminario romano, per un’alterazione febbrile.
M.Antonietta Calabrò
EX NUNZIO ESPULSO DAL CLERO
L’ex nunzio Wesolowski espulso dal clero per abusi
ROMA — Per la prima volta un vescovo ed ex ambasciatore del Papa è stato ridotto allo stato laicale dalla Congregazione per la dottrina della Fede per pedofilia. Il polacco Jozef Wesolowski, in pratica non è più prete né potrà presentarsi come prete. Ha tempo due mesi per proporre appello, ma adesso rischia di essere arrestato. «Saranno adottati tutti i provvedimento adeguati alla gravità del caso», ha spiegato una nota della stampa vaticana. Inoltre proseguirà adesso il procedimento penale contro di lui presso gli organi giudiziari vaticani. Quello del nunzio Wesolowski è stato uno dei casi di pedofilia messi sotto il riflettore dal Comitato Onu Contro la Tortura, che lo scorso maggio a Ginevra ha stilato un Rapporto finale molto duro nei confronti del Vaticano, le cui normative e prassi non sono state considerate adeguate per il contrasto agli abusi. Il documento finale del Comitato infatti aveva messo a punto ben nove raccomandazioni, una delle quali riguardava la vicenda dell’ex nunzio. «Quanto al caso dell’arcivescovo Joseph Wesolowski, ex nunzio nella Repubblica domenicana — si leggeva nel Rapporto — egli dovrà o essere estradato a Porto Rico oppure dovrà essere sottoposto a processo penale in Vaticano, poiché non gli può essere riconosciuta l’immunità» , dovuta al suo status diplomatico. Il Vaticano in meno di un anno lo richiamato a Roma e condannato, ha agito prontamente nei suoi confronti, attuando una linea di tolleranza zero
Papa Francesco, che il prossimo 7 luglio incontrerà alcune vittime della pedofilia del clero a Santa Marta, ha istituito una Commissione d’inchiesta presieduta dal cardinale di Boston Sean O’Malley e di cui fa parte una donna irlandese, Marie Collins, abusata da bambina da un sacerdote. Durante il volo di ritorno dalla Terra Santa Francesco aveva in qualche modo anticipato che anche i vescovi non sarebbero stati messi al riparo da una giusta punizione. «In Argentina, ai privilegiati noi diciamo: “Questo è un figlio di papà”. In questo problema non ci saranno figli di papà», aveva affermato. «In questo momento, ci sono tre vescovi sotto indagine: uno è già condannato e si sta valutando la pena da comminare. Non ci sono privilegi». Il Pontefice aveva definito l’abuso sui minori «un reato tanto brutto»: «un sacerdote che fa questo, tradisce il Corpo del Signore, perché questo sacerdote deve portare questo bambino, questa bambina, questo ragazzo, questa ragazza alla santità; e invece di portarli alla santità, abusa di loro. E questo è gravissimo! È come fare una messa nera. Tu devi portarlo alla santità e lo porti a un problema che durerà tutta la vita». «Su questo si deve andare avanti, avanti — aveva annunciato il Papa —: tolleranza zero».
M.A.C.
REPUBBLICA
ORAZIO LA ROCCA
LA GIORNATA
CITTÀ DEL VATICANO .
«Per una lieve indisposizione il Santo Padre è costretto a rinunciare alla visita al policlinico Gemelli». L’annuncio del forfait di papa Francesco è arrivato all’improvviso tra i tanti pellegrini — tra i quali molti ammalati — radunati da ore, ieri pomeriggio, nel piazzale antistante l’ospedale cattolico romano. La presenza di papa Bergoglio sarebbe stato il momento clou dei festeggiamenti del cinquantesimo anniversario della struttura. Tutto era pronto.
E la delusione è stata ovviamente grande.
Da ore migliaia di persone si erano radunate intorno all’altare allestito sul piazzale, presso la grande statua di Giovanni Paolo II. Poco prima l’inizio della visita, prevista per le 17,30, è arrivata la papamobile,
la jeep bianca targata ‘‘Scv1’’ che il Papa utilizza per salutare i fedeli. La gente vi è salita sopra, si è fatta fotografare, ma il Papa non è arrivato. «Benvenuto Francesco» recitava uno striscione all’ingresso del Policlinico, dove erano già schierate le autorità, civili ed ecclesiastiche. Ma dopo una decina di minuti dall’arrivo della papamobile, una voce ha gelato tutti, autorità e pellegrini, annunciando, attraverso gli altoparlanti, che «il Santo Padre a causa di un’indisposizione giunta all’ultimo momento non ha potuto prendere parte alla visita.
L’incontro pertanto è rinviato». La messa è stata così celebrata dal cardinale Angelo Scola, presidente dell’Istituto Toniolo, l’ente gestore del Gemelli, che ha letto l’omelia preparata da Francesco, augurandogli, tra l’altro, «una pronta guarigione ».
Non è la prima volta che Bergoglio disdice un impegno
per motivi di salute, mai resi pubblici. A maggio, ad esempio, non andò al santuario romano del Divino Amore per problemi generati — si apprende in Vaticano — da un dolce con panna avariata che aveva mangiato il giorno precedente. Ieri, invece, c’è stato un improvviso calo fisico. Così il Papa ha deciso di gettare la spugna solo poco prima di salire in macchina. Come ha fatto in analoghe circostanze.
La delusione al Gemelli è stata grande. Maurizio Guizzardi, direttore del policlinico, parla di «sconcerto e rammarico soprattutto per i tanti pazienti che lo attendevano». In effetti, tra i presenti in tanti si sono lamentati («Abbiamo atteso per ore il Papa, e molti di noi sono malati»), salvo poi mettersi in coda per salire sulla papamobile e scattare una foto ricordo, col benestare della vigilanza vaticana.
REPUBBLICA
PAOLO RODARI
CITTÀ DEL VATICANO .
«Gli impegni del Santo Padre in agenda per sabato 28 e domenica 29 giugno sono confermati. Non ci sono motivi di preoccupazione per la salute del Papa». Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, cerca di spegnere sul nascere le preoccupazioni sulla salute del pontefice. E dice: «È stata soltanto una indisposizione improvvisa », poiché «fino a mattina inoltrata il programma era in piedi». E ancora: «Il ritmo degli impegni del Papa è talmente assillante, pieno, mattina e pomeriggio, e veniamo da un giugno talmente denso, anche per il viaggio in Terra Santa, che non sorprende che possano esserci momenti di indisposizione. Inoltre, già altre volte ha annullato appuntamenti all’ultimo momento. È una cosa normale perché quando il ritmo delle giornate è così intenso ci si può affaticare».
Ieri mattina Francesco aveva un’agenda piena, con la Messa a Santa Marta e le successive udienze ai cardinali e capi-dicastero
vaticani Peter Turkson, Stanislaw Rylko e Fernando Filoni. Già in passato, a seguito di indisposizioni dell’ultima ora,
c’era stato chi aveva avanzato dubbi sulla sua salute. In merito, però, da Oltretevere rimandano a una precisazione uscita sul sito “Il Sismografo”, particolarmente aggiornato sull’attività papale: «È noto che il Santo Padre ha una certa età e che lungo la sua vita ha avuto momenti critici, in particolare quando fu operato ad un polmone o fu sottoposto ad una colecistectomia
d’urgenza.
È anche noto che le difficoltà ossee dei piedi gli causano sciatalgie improvvise che, tra l’altro, lui non fa nulla per evitare, soprattutto quando nella jeep piega la colonna vertebrale in modo poco prudente. La sua generosità e la sua fisicità pastorale, che lo spingono a raggiungere tutti senza risparmiarsi, non sempre lo aiutano. La sua però, alla fine, è una cagionevole salute di ferro».
Papa Francesco è un uomo di 77 anni. Ne aveva 21 quando gli venne asportata una piccola parte del polmone destro a seguito di una grave polmonite. Nonostante questi fatti non ha mai avuto particolari problemi di salute. Tuttavia, i ritmi della sua agenda da quando vive in Vaticano sono frenetici. Egli non se ne preoccupa, ma a volte è costretto a fermarsi. E lo fa con naturalezza, senza preoccuparsi delle dietrologie che accompagnano le sue decisioni. Più volte alcuni cardinali a lui più vicini gli hanno consigliato di rallentare, di fermarsi per un periodo, ma lui non li ascolta. La sua Chiesa “in uscita” non prevede soste. Ogni mercoledì, ad esempio, rimane parecchio tempo in piazza San Pietro al termine dell’udienza generale a salutare la folla. Tanto che non si ricordano udienze così lunghe.
L’ultimo stop è accaduto il 9 giugno, quando ha fatto rinviare alcuni incontri (tra l’altro l’udienza al Csm) all’indomani del vertice di preghiera in Vaticano con i presidenti palestinese, Abu Mazen, e
israeliano, Shimon Peres, ed il patriarca ecumenico Bartolomeo I. La prima volta, invece, che ha saltato un impegno per motivi di salute è stato il 4 dicembre dell’anno scorso quando ad attenderlo in Aula Paolo VI c’erano i rappresentanti di Expo-Milano. Il 28 febbraio ha poi annullato la visita al seminario romano a causa di una indisposizione con un po’ di febbre. Per poter riposare, invece, ha fatto rinviare la visita al santuario della Madonna del Divino Amore del 15 maggio e le udienze di tabella del 16 maggio. Il 19 giugno, infine, ha scelto di non partecipare a piedi alla processione del Corpus Domini. Ieri, invece, il suo rinvio è giunto all’ultimo minuto e a danno di quanti il Papa ha tra i più cari, i malati.
L’agenda di Francesco sarà particolarmente fitta anche a luglio e agosto. Il 5 luglio
sarà a Campobasso e Isernia per una nuova visita pastorale dopo Cassano allo Jonio di sabato scorso. Dal 13 al 18 agosto andrà in Corea del Sud per il suo terzo viaggio internazionale. Ad agosto, anche quest’anno, non trascorrerà neanche il consueto periodo di ferie dei Papi a Castelgandolfo. In sostanza, da quando è stato eletto al soglio di Pietro, non si è mai concesso un periodo di riposo prolungato, a differenza dei suoi predecessori che a luglio trascorrevano alcune settimane in montagna.
La salute del Papa è da tempo un argomento privilegiato della stampa e sono decine i Papi che hanno saputo da un quotidiano di essere gravemente malati, a volte addirittura in fin di vita, oppure di essere molto sani e robusti salvo morire qualche giorno dopo.
LA STAMPA
GIACOMO GALEAZZI
“Sono affaticato”
Il Papa rinvia la visita
al Policlinico Gemelli
È stato lo stesso Francesco a prendere la decisione
Giacomo Galeazzi
Due settimane fa Francesco aveva scherzato con i volontari della Comunità di Sant’Egidio: «Il mio mestiere può essere insalubre». E in effetti ieri una leggera indisposizione gli ha impedito di visitare il Policlinico Gemelli. Il Papa non se l’è sentita di affrontare il caldo soffocante del primo pomeriggio ed è stato lui stesso a decidere il rinvio.
Dopo la solita mattinata fitta di impegni, udienze, riunioni, il Pontefice ha preferito alleggerire la sua agenda senza che ciò destasse particolare preoccupazione nei più stretti collaboratori che ben conoscono l’intensa routine di un 77enne abituato a esigere da se stesso sempre il massimo dell’impegno. Fino al punto, come già accaduto altre quattro volte, di doversi fermare all’ultimo istante per tirare il fiato. Un Papa iper-attivo che non trascura nulla , non fa mai un giorno di vacanza e non si rilassa a Castel Gandolfo o sulle Alpi. A differenza dei suoi predecessori, Bergoglio non stacca mai e l’attitudine ad essere disponibile con tutti lo porta talvolta a sopravvalutare la propria capacità di resistenza. E così ieri, per l’improvviso affaticamento, all’Università Cattolica è arrivata la «papamobile» ma non il Pontefice. In altre occasioni ha saltato un appuntamento e poi è apparso in eccellente forma il giorno dopo. Spesso depennare un impegno è stato un modo anche di risparmiare energie per i successivi impegni. L’ultima volta è accaduto il 9 giugno, quando ha fatto rinviare alcuni incontri (inclusa l’udienza al Csm) all’indomani del «vertice di preghiera» in Vaticano con Abu Mazen, Shimon Peres e il patriarca Bartolomeo I. Ma il mercoledì successivo ha tenuto regolarmente l’udienza generale e la domenica si è recato a Trastevere per immergersi un una moltitudine di poveri e stranieri.
La visita di ieri al Gemelli cade tra quella di sabato scorso a Cassano Ionio, dove ha pronunciato la scomunica ai mafiosi (attesa da 70 anni) e quella del 5 luglio a Campobasso, dove un centro biomedico fondato dall’Università Cattolica da mesi è al centro di una vertenza occupazionale che vede l’arcivescovo Giancarlo Bregantini schierato dalla parte dei lavoratori che rischiano il posto. A metà maggio, prima del viaggio in Terra Santa, Francesco disertò il pellegrinaggio al santuario romano del Divino Amore per poi trasformare la trasferta in Medio Oriente in un «tour de force» con tappe faticosissime. Ieri le tre ore previste sull’asfalto bollente davanti al Gemelli sono sembrate troppe anche per il Papa «maratoneta».
LIBERO
CATERINA MANIACI
Papa Francesco non si recherà domenica prossima, come era già programmato da tempo, al santuario del Divino Amore, nella periferia romana. «La visita del Papa al santuario-parrocchia del Divino Amore non avrà luogo, al fine di alleggerire gli impegni del Santo Padre nel corso della preparazione all’imminente viaggio in Terra Santa», ha dichiarato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi.
gerardo werthein e papa francesco bergogliogerardo werthein e papa francesco bergoglio
La notizia, di per sé, potrebbe essere catalogata come un semplice cambio della fitta e impegnativa agenda papale. Il fatto è che non si tratta della prima volta, nell’arco di pochi mesi, che Francesco annulla qualche impegno prestabilito. Il 28 febbraio scorso non è andato in visita presso il Seminario maggiore di Roma, a causa di un po’ di febbre, come è stato puntualmente comunicato dalla sala stampa vaticana.
Il 5 dicembre scorso, poi, è saltato l’incontro in Vaticano fra il Pontefice e il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, assieme a una delegazione dell’ Expo 2015: «Il Papa dopo l’udienza generale in piazza San Pietro e il saluto ai fedeli,durato quasi tre ore, ha manifestato la sua stanchezza e quindi il desiderio di rinviare questo incontro dopo il periodo natalizio », aveva spiegato il portavoce del Vaticano.
Certamente i ritmi dettati dagli impegni, e anche dallo stile stesso di Francesco, che privilegia il contatto continuo coni fedeli, possono provocare cedimenti e stanchezza. Diceva il cardinale indiano Telesphore Placidus Toppo, arcivescovo di Ranchi, ad aprile di un anno fa, poche settimane dopo l’elezione al soglio pontificio di Bergoglio: «Ho concelebrato con Papa Bergoglio messa per alcuni giorni di fila, anche io l’ho trovato molto stanco e affaticato, sinceramente non so per quanto tempo ancora possa riuscire a reggere questi ritmi a cui non è di certo abituato».
A settembre scorso, poi, è stato il medico personale di Jorge Bergoglio a dichiararsi «preoccupato » per la salute del suo illustre paziente e ad annunciare una sua visita in Vaticano, secondo quanto rivelato dalla rivista argentina Noticias. «Ho l’impressione che qualcosa non vada bene», aveva spiegato Liu Ming, un medico cinese che ha seguito per otto anni lo stato di salute del cardinale Bergoglio.
Papa Francesco a San PietroPapa Francesco a San Pietro
E allora scattano le voci allarmistiche sulla sua presunta stanchezza che coprirebbe, in realtà, uno stato di salute più preoccupante. Sempre padre Lombardi ha voluto sgombrare il campo da tutte le possibili illazioni dopo l’annuncio della cancellazione della visita al Divino Amore: «Un pomeriggio di visita a una parrocchia con il suo stile, che lo porta ad incontrare tutti i gruppi e moltissime delle persone presenti, è molto impegnativo.
Io credo che abbia pensato: bene, tutto questo lo facciamo un’altra volta, cioè non significa che debba essere considerato un fatto preoccupante». Ieri, poi, è stato illustrato il viaggio del Papa in Terra Santa, dal 24 al 26 maggio. Un viaggio, come l’ha descritto padre Lombardi, «molto breve e molto intenso», come fu il viaggio di Paolo VI nel 1964, intendendo spiegare così la mancanza di alcune tappe tipiche dei viaggi papali dal programma e ha sottolineato invece una serie di punti in comune trai due viaggi di Bergoglio e Montini, a partire dalla durata di tre giorni.
Tra le particolarità da registrare nel programma, c’è il fatto che papa Francesco non celebrerà nessuna messa all’aperto in Israele, bensì quella allo stadio di Amman, sabato 24, e quella nella piazza della Mangiatoia a Betlemme, domenica 25. In Israele, Bergoglio celebrerà, lunedì 26 ,nella sala del Cenacolo. Nessuna messa pubblica a Gerusalemme (Benedetto XVI, per esempio, la celebrò, nel 2009 nella Josafat Valley) o in Galilea.
E per i suoi spostamenti, niente autoblindata. Alle domande sul perchè il viaggio sia così breve e privo di alcuni incontri chiave il portavoce vaticano ha risposto che il Papa «ha inteso questo viaggio nella prospettiva della commemorazione del viaggio di Paolo VI. Anche quel viaggio durò tre giorni.
Per questo ha rinunciato alla Galilea,dove si recarono invece Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, e dove ci sono molti cristiani». Più in generale, «in tutti i viaggi del Papa ci sono moltissime richieste, ma non si può fare tutto». Altro impegno importante dei prossimi giorni: il discorso con cui il Pontefice aprirà - lunedì 19 maggio - la 66esima Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Un evento inusuale e molto atteso.
FORMICHE
Negli ultimi mesi Papa Francesco è mancato ad una serie di appuntamenti – tra cui quello con i membri del Consiglio Superiore della Magistratura e con il priore della Comunità di Bose, Enzo Bianchi – e ha anche deciso di annullare per tutto il mese di luglio le udienze del mercoledì e fino a settembre le messe a Santa Marta. Tutti momenti di preghiera collettiva e contatto con i fedeli a cui il Pontefice ci teneva molto. Ma questa volta i medici sono stati chiari e hanno insistito: il Papa deve riposare.
L’ASSENZA AL CORPUS DOMINI
L’assenza di ieri è stata particolarmente notata: Papa Francesco ha celebrato la messa del Corpus Domini a San Giovanni e poi è rientrato a casa. Non ha partecipato alla processione.
Ma cos’ha Jorge Bergoglio? “Nulla da cui preoccuparsi”, ha detto il vicedirettore della sala stampa del Vaticano, Ciro Benedettini. Si tratta di un leggero malessere, ha aggiunto il portale argentino Valores Religiosos.
SOLO STANCHEZZA?
Secondo la stampa argentina, da quando è rientrato da Terra Santa Papa Francesco è più stanco che mai. Le giornate per la pace e gli incontri con Abu Mazen e Shimon Peres in Vaticano hanno influito. Dopo, le udienze private (inclusa quella con il presidente del Messico, Enrique Peña Nieto) e l’incontro con 50mila sportivi con un giro in papamobile.
UN SOLO POLMONE
Il quotidiano spagnolo El Mundo ricorda che Bergoglio ha perso un polmone quando aveva 22 anni. Non si sa se l’intervento c’è stato come conseguenza di una tubercolosi o un’altra infezione. Nonostante faccia una vita normale, il Papa deve stare attento a polmonite e affaticamenti che potrebbero infierire sul funzionamento del cuore.
MERITATO RIPOSO
Per il giornalista argentino Andrés Beltramo Álvarez, Papa Francesco ha deciso di “seguire i consigli di cardinali e collaboratori, che nelle ultime settimane gli hanno detto di riposare”.
Mentre tutti i suoi predecessori fuggivano dal caldo romano spostandosi a Castel Gandolfo, Papa Francisco ha deciso di restare in Vaticano a lavorare. Così come il freddo dell’inverno lo ha colpito con un forte raffreddore, quest’anno le alte temperature estive sono state inclementi.
“Gli abbiamo chiesto che si prenda qualche giorno di vacanza… L’anno scorso non si è fermato e ora è molto stanco”, ha detto il cardinale honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, uno dei consiglieri più vicini a Bergoglio.
UNA STRANA RICHIESTA
“Non c’è nessuna malattia… Se ci fosse, il Vaticano sarebbe trasparente sul tema e avremmo chiesto di pregare per lui”, ha detto il consulente dell’ufficio stampa della Santa sede, Thomas Rosica. Sebbene la richiesta di preghiera non c’è stata da parte del Vaticano, è stata presentata invece dallo stesso Bergoglio: ”Vi benedico e prego per voi. Ma vi chiedo di pregare per me, perché anch’io devo fare un gioco che è il gioco vostro, il gioco di tutta la Chiesa Pregate per me perché possa fare questo gioco fino al giorno che il signore mi chiami insieme a lui. Grazie”.
LA PREOCCUPAZIONE SU TWITTER
Alfonso Miranda, arcivescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Monterrey (Uruguay) ha chiesto forza a dio “per la salute di Papa Francesco”:
IL FATTO
Papa Francesco tra rinvii e appuntamenti mancati: i dubbi sulla salute del pontefice
I segnali di allarme sono stati diversi: in pochi giorni Bergoglio ha anche parlato per due volte della sua morte. Ma l’unico che può chiarire o smentire i sospetti è solo lui. Come fece Wojtyla
di Francesco Antonio Grana | 20 giugno 2014
Commenti (188)
Papa Francesco
Più informazioni su: Angelo Scola, Federico Lombardi, Giovanni Paolo II, Jorge Mario Bergoglio, Monsignor Ravasi, Papa Francesco.
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La domanda è una sola: come sta davvero il Papa? Un interrogativo più che lecito dopo l’assenza di Bergoglio alla chilometrica processione del Corpus Domini, evidentemente a causa di un po’ di febbre. Soltanto l’ultima di una lunga serie di defezioni in appena 15 mesi di pontificato. Con San Giovanni Paolo II era stato rotto definitivamente il muro di silenzio che circondava da sempre la salute del vescovo di Roma che stava sempre bene fino a un attimo prima di esalare l’ultimo respiro. Ed era stato rotto perché era lo stesso Papa polacco a informare i fedeli di tutto il mondo sulle sue reali condizioni di salute. Oggi con Bergoglio sembra essere tornati di colpo ai tempi dell’improvvisa morte di Paolo VI, la sera del 6 agosto 1978, quando fino a poche ore prima le condizioni di salute di Montini erano date per buone e in miglioramento.
Come sta davvero Papa Francesco? È da alcune settimane che gli occhi degli osservatori sono puntati sulle sue condizioni fisiche. Troppi i segnali di allarme. Nel giro di pochi giorni Bergoglio ha parlato per due volte della sua morte, tema che fin dall’elezione al pontificato non aveva ancora affrontato. Il 7 giugno scorso, ricevendo in piazza San Pietro il Centro sportivo italiano, Francesco al termine del discorso preparato ha aggiunto a braccio queste due frasi: “Vi benedico e prego per voi, e vi chiedo di pregare per me, perché anche io devo fare il mio gioco che è il vostro gioco, è il gioco di tutta la Chiesa! Pregate per me perché possa fare questo gioco fino al giorno in cui il Signore mi chiamerà a sé”. I cronisti che lo ascoltavano rimasero stupiti: è la prima volta che Bergoglio parla della sua morte da quando è stato eletto Papa. Appena sei giorni dopo il 13 giugno, Francesco rilascia una lunga intervista al quotidiano di Barcellona La Vanguardia. Come ultima domanda il cronista gli chiede: “Come le piacerebbe che la ricordasse la storia?”. Bergoglio risponde: “Non ci ho pensato, ma mi piace quando uno ricorda qualcuno e dice: ‘Era bravo, ha fatto quello che ha potuto, non è stato così male’. Mi basta questo”. Più che una risposta un vero e proprio epitaffio.
Infine la decisione, sei giorni dopo, il 19 giugno, di non partecipare alla lunga processione del Corpus Domini dalla Basilica di San Giovanni in Laterano fino a Santa Maria Maggiore lungo la chilometrica via Merulana, “anche – sono parole del portavoce vaticano padre Federico Lombardi – in vista dei prossimi impegni, in particolare il viaggio a Cassano, in Calabria, del 21 giugno prossimo, e allo stesso tempo evitando di fare il tragitto sulla autovettura scoperta, affinché, secondo lo spirito della celebrazione, l’attenzione dei fedeli rimanga invece concentrata sul Santissimo Sacramento esposto e portato in processione”. Ma l’assenza del Papa alla processione è solo l’ultima di una serie di defezioni di questi mesi: il 4 dicembre, al termine dell’udienza generale del mercoledì, Bergoglio annulla improvvisamente l’impegno con i cardinali Angelo Scola e Gianfranco Ravasi che accompagnavano la delegazione dell’Expo di Milano; il 28 febbraio, pochi minuti prima dell’inizio dell’evento, Francesco rimanda la visita al Seminario romano; una settimana prima di partire per la Terra Santa il Papa annulla il pellegrinaggio al Santuario del Divino Amore previsto per il 18 maggio; infine il 9 giugno annulla improvvisamente alcune udienze, tra cui quella al Consiglio superiore della magistratura che rimanda di una settimana, ovvero al 17 giugno. Proprio incontrando i membri del Csm Francesco si scusa subito per essere stato costretto a far annullare il precedente appuntamento e svela il motivo reale della sua decisione: “Mi scuso dell’altra volta, davvero. A metà mattina ho avuto un malore, febbre, e ho dovuto tagliare gli appuntamenti. Mi scuso di quello”. La domanda resta una sola: come sta davvero il Papa? Perché tutti questi improvvisi e inspiegabili rinvii? Che sia Francesco come Wojtyla a dare la risposta al mondo.
http://vitadadonna.com/41879/papa-francesco-sta-per-dimettersi.html
Home > Costume > Papa Francesco > Papa Francesco sta per Dimettersi
2 dicembr 2013
Papa Francesco sta per Dimettersi
Papa Francesco si dimetterà, è questa la notizia che sta rimbalzando su più blog, quotidiani online e testate giornalistiche.
Bergoglio come Ratzinger?
Qualcuno addirittura paventa dimissioni a breve, descrivendo un Papa Francesco pronto a scendere dal soglio pontificio. Ma queste indiscrezioni sono vere o quantomeno possono essere fondate?
Papa Francesco lascerà il pontificato come ha fatto il suo predecessore?
La storia ci sta consegnando un Papa buono, un Papa vicino alle persone, capace di mobilitare le folle perché sa Le dimissioni del Papa: Bergoglio si Dimetteràparlare ai cuori della gente comune, un pontefice giusto e moderno, sociale e socievole, un prete realista e vero.
Francesco sta dimostrando di camminare sulla strada che fu di Wojtyla, la strada di Dio in mezzo al popolo, la via della carità e del perdono, la via dell’umiltà e della povertà.
Può un papato come questo finire per le dimissioni del pontefice?
Non tutti sanno che quando Francesco salì al soglio pontificio l’assemblea che lo ha acclamato era la medesima che lo avrebbe voluto vestire di bianco già qualche anno prima ovvero subito dopo la morte dell’amatissimo papa Wojtyla.
Allora, durante il conclave che portò al soglio pontificio Ratzinger, Bergoglio allontanò da sé l’attenzione dei porporati pregandoli di lasciarlo a Buenos Aires perché lì ‘la sua missione ancora non era finita’.
Naturalmente Bergoglio non ha mai confermato ufficialmente queste voci che però non sembrano narrazioni infondate.
Papa Francesco è un Gesuita, è cioè un missionario il cui obiettivo dimostrato oggi è la lotta alla povertà. Lui è il Papa dell’amore che sta combattendo per una chiesa più vicina ai bisognosi, più giusta e più libera.
Perché dovrebbe dimettersi?
In realtà nessun motivo c’è alla base delle sue dimissioni e probabilmente non ci sarà nessuna dimissione.
La voce di una possibile fine del pontificato parte da un affermazione estrapolata da un discorso di Guillermo Marcò, ex portavoce di Papa Francesco quando ancora era arcivescovo di Buenos Aires.
Guillermo Marcò ha testualmente dichiarato durante un’intervista:
“Dopo il gesto di Benedetto non sembrerebbe strano che Francesco rinunciasse, dopo aver fatto quello che pensava di dover fare e se sente che la sua forza si sta indebolendo”.
Ha poi aggiunto, riferendosi al ruolo di qualunque pontefice, “Che (un pontefice qualunque – ndr.) possa dimettersi, come fanno i vescovi, sarebbe positivo, perché permetterebbe di nominare successivamente gente più giovane”.
Quella di Guillermo Marcò è quindi solo un’opinione personale non su Papa Francesco ma sul Pontificato e sulle sue leggi, potrebbe essere un auspicio di riforma che un Papa come Bergoglio potrebbe anche accogliere e mettere in essere.
Leggere nelle parole di Marcò uno scoop sensazionale è completamente sbagliato.
Caroline Pigozzi, la giornalista francese che ha firmato insieme al gesuita Henri Madelin, un libro dedicato alla vita e alla figura di Papa Francesco ha a sua volta dichiarato:
“Credo che Francesco abbia una visione tutta sua del potere, una visione gesuita e personale [..] ha una missione da compiere e sa quello che fa.[…]
Il giorno che sentirà che non può andare oltre, che le forze lo stanno abbandonando, potrebbe andarsene, come ha fatto il suo predecessore”.
Queste parole confermano l’ipotesi di Guillermo Marcò e indicano Le dimissioni del Papa: Bergoglio si Dimetteràche studiosi, scrittori, vaticanisti e uomini di fede riconoscono in Bergoglio un vero ‘Papa Moderno’ e un saggio riformista.
Certamente da Papa Francesco possiamo aspettarci molte molte sorprese ma è improbabile che una di queste sia l’imminente discesa dal soglio di Pietro.