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 2014  giugno 28 Sabato calendario

MPS, IL MAXI-AUMENTO FA IL TUTTO ESAURITO


FIRENZE
Il maxi-aumento di capitale da 5 miliardi di Banca Mps è andato in porto con successo. L’adesione degli azionisti ha sfiorato l’en plein (99,85% del totale) e ha reso inutile l’intervento del consorzio di garanzia guidato da Ubs.
Lo spettro della possibile nazionalizzazione scompare definitivamente e il gruppo presieduto da Alessandro Profumo si prepara a restituire allo Stato 3 miliardi (su quattro) di Monti bond, oltre a circa 500 milioni tra interessi e adeguamento del valore dei titoli previsto dal contratto, operazione che Mps farà entro luglio. Ma, soprattutto, la banca di Rocca Salimbeni torna a pieno titolo a giocare il ruolo di terza forza indipendente sul mercato del credito italiano.
«L’ottima riuscita dell’aumento di capitale ci consente di guardare al futuro con rinnovata energia», è il commento di Fabrizio Viola, amministratore delegato di Banca Mps. «Oltre a consolidare i nostri requisiti patrimoniali - aggiunge - questa operazione ci permetterà di restituire al Governo italiano circa 3,5 miliardi, comprensivi di interessi e sovrapprezzo, ovvero la gran parte dei Monti bond a suo tempo ottenuti. Un risultato positivo per Mps e per lo Stato».
Nessuna sorpresa sul fronte azionario. Al termine del periodo di offerta, sono stati esercitati 116,636 milioni di diritti per la sottoscrizione di 4,992 miliardi di nuove azioni, pari appunto al 99,85% del totale per un controvalore di 4,992 miliardi. Hanno sottoscritto pro quota, come preannunciato, i cosiddetti "pattisti": la Fondazione Mps (2,5%), Fintech (4,5%) e Btg Pactual (2%), che in tutto hanno sindacato il 9% del capitale e dichiarato di essere aperti a nuovi ingressi, con la prospettiva di determinare la governance della banca quando sarà rinnovata, nel 2015.
Hanno aderito anche alcuni grandi soci, come Axa (3,7%), ma la composizione azionaria dovrebbe restare molto frammentata, anche se il quadro definitivo potrà chiarirsi solo nei prossimi giorni. I diritti di opzione non esercitati - informa una nota di Rocca Salimbeni - saranno offerti in Borsa tramite Banca Akros a partire dal primo luglio (conclusione il 7 del mese) e potranno essere utilizzati per sottoscrivere nuove azioni Montepaschi al prezzo di un euro, sulla base di un rapporto di 214 nuove azioni ogni cinque diritti. Il titolo Mps, ieri, ha chiuso in leggera flessione a 1,47 euro (-1,6%).
Rocca Salimbeni, complice la favorevole congiuntura borsistica e di mercato, ha vinto una battaglia strategica: quella per garantire indipendenza e autonomia alla banca più antica del mondo. Un successo non scontato, che arriva dopo la messa in sicurezza della Fondazione (un successo personale della presidente uscente Antonella Mansi) e la nascita del patto che si pone come garante della stabilità societaria e del legame con il territorio. Spazzati via i retaggi della vecchia politica, rimesso ordine nei ruoli e nelle competenze, il gruppo è nelle condizioni di svoltare definitivamente.
La prossima sfida ha per oggetto il ritorno alla redditività: obiettivo che il piano industriale messo a punto da Viola, con la supervisione di Bruxelles, colloca nel 2015. Indicazioni, in questo senso, arriveranno già con l’approvazione dei conti semestrali in programma il 7 agosto. Il mercato si aspetta segnali positivi.

Cesare Peruzzi, Il Sole 24 Ore 28/6/2014