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 2014  giugno 27 Venerdì calendario

Paolo Conti per il Corriere della Sera" Antonio Campo Dall’Orto, uomo di comunicazione e di media in campo internazionale (Sud Europa, Africa, Medio Oriente, Turchia), per anni innovatore della tv italiana com Mtv e La7, ora è anche consigliere di amministrazione di Poste italiane

Paolo Conti per il Corriere della Sera" Antonio Campo Dall’Orto, uomo di comunicazione e di media in campo internazionale (Sud Europa, Africa, Medio Oriente, Turchia), per anni innovatore della tv italiana com Mtv e La7, ora è anche consigliere di amministrazione di Poste italiane. Il primo bilancio di questa nuova esperienza? lucio dubaldo e antonio campo dallorto lucio dubaldo e antonio campo dallorto «Vedo un’azienda che, come l’Italia, ha grandi potenzialità ma si ritrova a un crocevia tra un passato anche positivo e il futuro che si ritroverà di fronte. La parte più affascinante del mio lavoro passa attraverso la privatizzazione per condurre Poste in sintonia con i temi di domani. In più parliamo di un’azienda complessa: la parte finanziaria, la telefonia mobile e i servizi tradizionali». Proprio questo settore sembra più in crisi. La consegna della posta cartacea, dei pacchi, delle raccomandate... «Lo slogan del nostro amministratore delegato, Francesco Caio, è giustamente ’Non c’è Poste senza Poste’. Parliamo dell’azienda con il maggior numero di dipendenti in Italia, 144 mila persone, con una forte cultura interna. Ma nell’area tradizionale sono stati persi 500 milioni di margine, la quota della consegna dei pacchi in Italia è scesa all’8%. Per Caio vuol dire che qualcosa non ha funzionato e il comparto va rivisto. Ci riusciremo. lucio dubaldo e antonio campo dallorto lucio dubaldo e antonio campo dallorto Poste è davvero l’azienda degli italiani: 25 milioni di soggetti hanno un rapporto legato al risparmio tra conti correnti e libretti. Il ruolo legato alla quotidianità del cittadino è fondamentale, Poste non può e non deve abdicare. Siamo tutti impegnati in un lavoro di squadra per raggiungere l’ obiettivo, anche se sappiamo che il settore tradizionale è fatalmente in contrazione in tutto il mondo». E invece, per quanto riguarda il futuro? «Non possiamo non pensare alle opportunità che ci si aprono per entrare in mondi nuovi e seguire i nuovi comportamenti. Amazon ha appena lanciato Fire Phone, conquistandosi la copertina di «The Economist». L’e-commerce vale ormai un trilione e mezzo di dollari. Certe valutazioni devono spingere grandi aziende come Poste a ripensarsi con sfide più coerenti con i tempi e le stesse aspettative degli utenti». luigi gubitosi luigi gubitosi Domani, sabato 28, lei verrà intervistato al Festival di Spoleto da Paolo Mieli per le conversazioni «Visioni» di Aleteia. Fatale che si parlerà di Rai. Il suo nome viene spesso citato come futuro uomo di viale Mazzini... «In realtà so ben poco di quanto sta avvenendo alla Rai, sono molto concentrato su Poste e sto in giro per il mondo. Ma ho letto con interesse una dichiarazione del premier Matteo Renzi su una Rai che contribuisca alla rinascita del Paese attraverso un nuovo sforzo legato alla sua missione educativa e culturale. Per me, che mi occupo da sempre di comunicazione e media, si tratta di una scelta fondamentale. Tutto questo passa attraverso l’adeguamento allo spirito del nostro tempo, alla contemporaneità, quindi ai suoi linguaggi. Rai e Poste si somigliano molto, alla fine, perché entrambe sono in questo momento metafora di un Paese che deve confrontarsi con nuovi modelli di business, nuove modalità di lavoro mantenendo forte la coesione interna». Renzi sarebbe favorevole a una rete Rai priva di pubblicità e sganciata dalla schiavitù dell’ascolto, dell’Auditel... luigi gubitosi gianni letta luigi gubitosi gianni letta «So poco nel dettaglio. Ma se si pone la domanda sull’utilità di un Servizio pubblico televisivo in questi nostri anni e nel contesto europeo, io rispondo che l’utilità c’è perché è essenziale un soggetto che tenga insieme la cultura del Paese».