Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  giugno 27 Venerdì calendario

MATTEO ARPE CON IL VENTO IN POPPA


Matteo Arpe, presidente di Banca Profilo controllata dall’investment company Sator, difende la redditività del suo gruppo che nel 2013 ha segnato un utile di oltre 6,2 milioni di euro, superiore ai 6 milioni dell’esercizio precedente, il che ha consentito di distribuire un dividendo di 0,13 euro ad azione rispetto agli 0,08 euro corrisposti l’anno prima. La notizia dell’utile Sator (il cui bilancio non è stato ancora depositato) è contenuta però nel bilancio 2013 di Mater, società personale di Arpe con cui il banchiere detiene il 37% dell’investment company. Arpe ha deciso di mandare interamente a nuovo l’utile di oltre 1,5 milioni di euro registrato dalla sua cassaforte, superiore rispetto al profitto di un milione del precedente esercizio. Mater ha un totale di attivo di 15,4 milioni ove il grosso (13,6 milioni) è rappresentato dalla quota in Sator. Arpe ha poi diversificato nel mattone costituendo lo scorso anno la Immobiliare Mater. Grazie alla mancata distribuzione di dividendi, il patrimonio netto della holding è salito anno su anno da 7,6 a 9,2 milioni mentre il debito verso il socio-Arpe si è ridotto da 7 a 6,1 milioni.
UNIPOL-FONSAI FA BENE A HOLMO
L’avvio dell’operazione Unipol-Fonsai fa bene anche ai conti di Holmo, la holding controllata da 23 cooperative rosse che detiene il 24,2% di Finsoe, a sua volta azionista al 50,7% del gruppo bancassicurativo guidato da Carlo Cimbri. Qualche giorno fa, infatti, l’assemblea presieduta da Giovanni Antonelli ha approvato il bilancio 2013 che hanno visto ritrovare l’utile a 443 mila euro rispetto al minirosso di 524 mila euro dell’anno prima. Nello stato patrimoniale, l’attivo è rimasto all’incirca stabile a 569,4 milioni e la quota di Finsoe in bilancio è invariata in carico 559 milioni. C’è però da osservare che si tratta di una valorizzazione superiore di quasi 124 milioni alla quota corrispondente di patrimonio netto, ma Holmo ha deciso di non svalutare perché il valore di bilancio, dice la nota integrativa, «è riferibile al valore patrimoniale economico della società unitamente alla redditività prospettica della medesima». A fronte di un patrimonio netto di 376,4 milioni figurano debiti verso le banche per 191 milioni. Ciò detto, proprio dai 6,1 milioni di dividendi di Finsoe viene il miglioramento del conto economico che sconta oneri finanziari per 6,1 milioni.

Andrea Giacobino, ItaliaOggi 27/6/2014