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 2014  giugno 27 Venerdì calendario

GIANLUIGI NUZZI IL SUCCESSO DELL’INFORMAZIONE CHE SI TINGE DI GIALLO


Una scommessa vinta. Segreti e Delitti, il programma di Canale 5 dedicato al noir sta macinando numeri record: l’ultima puntata, andata in onda venerdì scorso, è stata seguita da oltre tre milioni di spettatori per uno share pari al 17,38 per cento. Anche su videomediaset.it le visualizzazioni hanno raggiunto cifre consistenti, sono infatti intorno alle 400mila. Insomma, la squadra di Quarto Grado fa bene anche su Canale 5, per la gioia dei vertici del Biscione e di Gianluigi Nuzzi, Alessandra Viero e company. Il gruppo funziona così tanto bene che, oltre alle quattro puntate (quelle inizialmente previste), l’esperimento estivo si allunga fino al 18 luglio. A dirla tutta, non ci stupiremmo se qualcuno a Cologno Monzese pensasse di fare il bis la prossima estate o addirittura già in autunno. Visibilmente contento è il conduttore Gianluigi Nuzzi che ci spiega che cosa vedremo in onda stasera alle 21.10.
Immaginiamo si parlerà ancora di Yara Gambirasio.
«Abbiamo un po’ di novità che riguardano la vita di Massimo Giuseppe Bossetti, il percorso fatto quella sera e i mezzi usati. È un caso anomalo, con ancora tanti punti interrogativi».
Pensa che la pista di un complice di Bossetti sia giusta?
«Le autorità stanno valutando, potrebbe essere. Non ci sono segni di trascinamento nel campo in cui è stato ritrovato il cadavere di Yara Gambirasio e questo fa riflettere. Importante è anche la figura della signora Ester, madre di Bossetti».
Si parlerà anche di Annamaria Franzoni?
«Sì, mi ha colpito la decisione di concederle gli arresti domiciliari perché non credo ci sia stato un percorso rieducativo. Non sono per la detenzione lunga, ma per quella efficace.
La prossima stagione
La Franzoni non ha superato lo scoglio dell’ammissione e mi sembra che siamo di fronte a una scarcerazione prematura».
Vi aspettavate un successo simile per Segreti e Delitti?
«No, mi sarei accontentato di un risultato a due cifre, invece il pubblico ci ha premiato e siamo molto contenti. In particolare, da giornalista sono molto contento perché fare informazione su una rete che generalmente fa intrattenimento con un seguito così importante è una bella soddisfazione».
Quanto gli sviluppi di importanti casi di cronaca nera hanno influito sul successo di Segreti e Delitti?
«Il disagio e la voglia di capire cosa sia realmente successo ha catalizzato l’attenzione, ma il valore aggiunto di Segreti e Delitti è lo studio».
Perché?
«Perché è importante, con degli schermi giganteschi che permettono al linguaggio dell’immagine di esprimersi al meglio. Inoltre, riconosco l’importanza delle le docu-fiction».
La prossima settimana andrete in onda al mercoledì, lo stesso giorno di Chi l’ha visto. Teme il confronto?
«È un competitor e ci sfidiamo sul campo, ma sono due programmi anche un po’ diversi. Loro sono specializzati nella scomparsa delle persone noi invece raccontiamo i grandi gialli. Federica Sciarelli è una grande professionista».
Quanto c’è di suo nel successo di Segreti e Delitti?
«È un risultato di squadra. In questo gruppo ho cercato di portare anche serenità cosa che a volte in passato è mancata. Poi abbiamo un allenatore eccellente come Siria Magri».
Non è come Prandelli.
«Direi di no. Abbiamo fatto il nostro piccolo mondiale e lo abbiamo fatto bene».
Così tanto che magari Mediaset potrebbe pensare di promuovere Quarto Grado su Canale 5?
«Questa non è una decisione che spetta a me, mi sembrerebbe un’offesa alle teste pensanti che stanno sopra di me, da Mauro Crippa a Claudio Brachino, fino a Giancarlo Scheri, ho stima di loro e decideranno al meglio».
Il 18 luglio finisce Segreti e Delitti e inizia Ponza d’Autore, la rassegna letteria da lei ideata.
«Sì, è una manifestazione che durerà fino al 3 agosto pensata per chi ama i libri, e senza sovvenzione pubbliche. Io ci sarò e con me tanti ospiti».
Anche giornalisti?
«David Parenzo mi affiancherà e spero che prima o poi per questa amicizia mi si possa concedere uno sconto fiscale (ride, ndr). Ci saranno anche direttori di giornali, il presidente del Senato Grasso e il magistrato Nicola Gratteri a parlare di legalità».