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 2014  giugno 26 Giovedì calendario

MAXI MOSCHEA AL POSTO DEI TORI

I tori l’hanno abbandonata nel 2012, quan­do la Catalogna decise di proibire le corri­de. Da allora, l’arena Monumental di Bar­cellona è chiusa. Lo spazio enorme non è sfug­gito all’occhio dell’emiro del Qatar Ta­mim bin Hamad al-Zani, che ha intenzione di costruire là, nel cuore della capitale catalana, una moschea in grado di contenere 40mila persone. Da decenni, la comunità islamica ca­talana – quasi mezzo milione di persone, il gruppo più numeroso in Spagna – si batte per ottenere un edificio sacro nella metropoli. In quest’ultima esistono 34 centri di culto ma non una moschea vera. L’emiro al-Zani ha offerto 2,2 miliardi di euro al gruppo Balañá, proprietario della piazza, per costruirla. Il pro­getto è faraonico. «Una struttura da 10mila me­tri quadrati con annessa biblioteca, sala di esposizioni, teatro, centro studio», afferma Mowafak Kanfach, fondatore della Casa del li­bro arabo e tra i promotori dell’iniziativa. Secondo i giornali spagnoli, Balañá avrebbe già accettato l’offerta. Il gruppo, però, non ha voluto fornire una conferma ufficiale. L’ultima parola spetta al Comune. Che finora non si è pronunciato: senza l’ac­cettazione e la successiva licenza la moschea non può essere aperta al pubblico. Il capogruppo dei popolari, Alberto Fernández, si è detto contrario perché il progetto è promosso «da chi difende principi chiaramente contra­ri alle norme di convivenza». Un riferimento alle ambiguità della politica qatariota.
Kanfach ha sottolineato che l’iniziativa nasce unicamente dall’esigenza dei musulmani di «pregare in un posto degno. Non volevamo un luogo così grande ma Monumental era libera». Oltre alla mega-moschea, con minareti di 300 metri, l’emiro al-Zani si impegnerebbe a rea­lizzare anche una piccola chiesa.