Angelo Picariello, Avvenire 26/6/2014, 26 giugno 2014
IL CAPPELLANO DELLA CAMERA: COSI’ IL PAPA STRIGLIO’ I POLITICI
«Mi chiamarono fino alla mezzanotte », rivela oggi monsignor Lorenzo Leuzzi, per poter partecipare a quella messa di Papa Francesco con i parlamentari, celebrata all’alba del 27 marzo, all’altare della cattedra di San Pietro. Se ne contarono 492, al punto che fu necessario rinunciare alla celebrazione nelle Grotte vaticane, che non avrebbero potuto contenere tutti quegli autorevoli fedeli. Si era di Quaresima, e chi si aspettava frasi di circostanza uscì stupito. Colpito da quelle parole forti. «Sepolcri imbiancati », «l’interesse del gruppo, del partito, nelle sue lotte interne. E il popolo, là».
Una condanna alla corruzione e un invito alla conversione. Col tempo, di quell’evento si coglie tutta l’impostazione positiva. Ci ha lavorato su monsignor Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma, patrocinatore di quella celebrazione in qualità di Rettore della chiesa di San Gregorio Nazianzeno alla Camera dei Deputati, e ne è scaturito un agile libretto (’ Eletti per servire, Papa Francesco e i parlamentari italiani , edizioni Cantagalli), che ripubblica per intero quella omelia di cui tanto si è parlato. Ma la vera notizia è che ben 41 parlamentari, superato lo choc iniziale, accettano di confrontarsi con le parole del Papa, senza distinzione di colore politico, dal leghista Giancarlo Giorgetti al democratico Matteo Colaninno, per citarne solo due.
Folta anche la delegazione presente ieri (quasi una trentina) alla sala della Regina della Camera, per la presentazione del libro, che alla fine si presta anche a una foto ricordo con monsignor Leuzzi. Un’omelia, quella del Papa, che rimanda agli «antidoti antichi» contro la corruzione, come li definisce padre Francesco Occhetta, della Civiltà Cattolica : «Responsabilità trasparenza, competenza, obiezione di coscienza». Quel giorno anche noi giornalisti fummo spiazzati – ricorda Vania De Luca, vaticanista di Rainews24 – ma si trattava di un’omelia, non di una manifestazione pubblica. E quando si rivolge ai credenti il Papa non usa mediazioni». Antonio Polito, direttore del Corriere del Mezzogiorno, anche da ex parlamentare si interroga su quell’evento che definisce «severo, che evocava la figura dei farisei ». Di certo un evento «non formale », e per monsignor Leuzzi «l’augurio è che i parlamentari siano in grado di dare risposte, anche operative ». I dubbi di Polito, però, sono sul piano tecnico: «Non mi pare che le soluzioni scelte siano in grado di riavvicinare la politica al popolo», e il riferimento è sia alla nuova legge elettorale che si profila per la Camera, sia alla elezione ’indiretta’ dei componenti del Senato.