Daniele Zaccaria, ll Garantista 26/6/2014, 26 giugno 2014
CHI NON VINCE NON FA L’AMORE. O FORSE VICEVERSA…
Fate o dite quel che volete, di certo non ci sarà sesso in Brasile. I miei calciatori troveranno soluzioni alternative, si possono anche masturbare tutti i giorni. Non siamo venuti qui in vacanza, siamo qui per giocare un mondiale di calcio». L’allenatore della Bosnia Safet Susic, descritto dai media di Sarajevo come un comandante militare, ha imposto un severo voto di castità alla sua squadra, convinto come il venerabile Ippocrate che l’astinenza conferisca vigore e tempri il corpo per le sfide più difficili. Un’idea condivisa anche da Platone che consigliava ai suoi discepoli di astenersi dal copulare per migliorare le prestazioni ai giochi olimpici e che ancora oggi trova tanti seguaci nella medicina dello sport. Anche il ct del Belgio Marc Wilmots è un fautore della sobrietà sessuale e sull’argomento taglia corto: «I ragazzi possono tranquillamente dimenticarsi delle loro compagne», per poi aggiungere con scaramanzia: «Se arriviamo in semifinale magari ne riparliamo». Più pittoresca la spiegazione del tecnico messicano Miguel Herrera: «Ci sono persone che arrivano vergini al matrimonio e che resistono 20 o 25 anni, allora per pietà non venite a dirmi che quaranta giorni di astinenza uccideranno mai qualcuno». Ci sono poi posizioni più sfumate come quella del brasiliano Felipe Scolari che, a differenza del divieto assoluto imposto ai mondiali del 2002, questa volta ha autorizzato i rapporti sessuali ma solamente con le mogli o le fidanzate ufficiali: «Va bene il sesso, ma il sesso normale, niente acrobazie o Kamasutra». Solo sedute canoniche o missionarie, niente avventure con escort o amanti occasionali, considerate più dispendiose. «Tutto dipende dal come, dal quando e dal quanto», puntualizza il francese Didier Deschamps.
Conservare il seme significherebbe dunque accumulare energia latente pronta poi a sprigionarsi durante l’evento sportivo, al contrario del libertinaggio che sfibra e infiacchisce il corpo, disperdendo l’energia vitale rendendoci inabili alla competizione. Se per le donne è universalmente riconosciuto che l’attività sessuale aiuta a lenire la percezione del dolore e della fatica, a lungo si è pensato che l’eiaculazione facesse diminuire il livello di testosterone nell’organismo, riducendo l’aggressività e la concentrazione di calciatori, maratoneti, pugili, tennisti, nuotatori. Quando si allenava per un incontro importante Mohamed Alì evitava per oltre due mesi ogni rapporto carnale e come lui migliaia di atleti e allenatori di ogni disciplina hanno seguito e continuano a seguire la linea della castità.
Ma è una linea che nasce da un’idea del tutto falsa. Nel 2006, l’endocrinologo italiano Emmanuele Jannini, noto nel mondo per aver “fotografato” nel 2008 il mitico punto G, ha smontato questa credenza: dopo mesi di astinenza il testosterone regredisce infatti a livelli paragonabili a quelli di un bambino. Il rapporto tra eiaculazione produzione dell’ormone maschile è quindi direttamente proporzionale.
A questo punto viene da chiedersi: dal punto di vista statistico l’astinenza migliora realmente le prestazioni sportive oppure è solo un residuo di credenze mediche e non d’altri tempi?
Il sito web Slate.fr ha realizzato uno studio su mondiali di calcio degli ultimi 24 anni incrociando le politiche sessuali degli allenatori con i risultati ottenuti rispetto alle quotazioni dei bookmaker. Il risultato indica che le abitudini intime dei calciatori non hanno alcuna influenza sulle eventuali vittorie o sconfitte delle squadre, quel che accade tra le lenzuola anche alla vigilia di un grande evento sportivo è un fattore del tutto aleatorio rispetto al risultato finale. Una statistica che vale anche per i sostenitori del sesso come elemento invece positivo in grado di sciogliere ansie e tensioni e così di favorire la performance sportiva. Il sesso è solamente una piacevole distrazione, una tra le tante che ci si possono concedere in un lungo ritiro: «Amiche e familiari dei calciatori possono venire in hotel quando vogliono, qui siamo tutti molto aperti e rilassati, non è una caserma, organizzeremo anche dei barbecue», spiega il tedesco Jürgen Klinsman, guida tecnica degli Stati Uniti che vince la palma dell’allenatore più cool di Brasile 2014.
Alla fine l’unica astinenza che sarà davvero palpabile durante il mese dei mondiali non riguarda gli arieti impegnati ma è quella dei milioni di maschi che rifiuteranno di fare l’amore con mogli e compagne. Secondo il giornale britannico Daily Mail il 40% degli uomini non avrà infatti alcun rapporto sessuale nel corso della competizione, il 42% afferma che cercherà di avere rapporti più rapidi possibili per tornare a vedere la tv, mentre il 27% ha addirittura confessato di pensare alle partite di calcio durante l’atto sessuale.