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 2014  giugno 25 Mercoledì calendario

SANATORIA IN ARRIVO PER GLI EVASORI


ROMA.
Sanare, oltre al rientro dei capitali dall’estero, anche le posizioni, indirettamente connesse all’operazione, di chi ha evaso esclusivamente redditi in Italia. E’ questa l’ultima novità del disegno di legge sul rientro dei capitali, prevista da un accordo della maggioranza, contestato da grillini e Sel, pronta oggi alla ripresa dell’iter del provvedimento in Commissione Finanze della Camera. Il meccanismo farà perno sul nuovo istituto del «ravvedimento speciale»: si tratterà di una norma ad hoc che utilizza lo schema del «ravvedimento operoso», già in vigore nel nostro ordinamento e in base al quale ci si può ravvedere con sanzioni ridotte entro un anno dall’evasione. Il «ravvedimento speciale», che consentirà di sanare le posizioni dei contribuenti che hanno evaso esclusivamente redditi prodotti in Italia, avrà invece un arco temporale più ampio e consentirà di regolarizzare più annualità.
Un varco per un nuovo condono? Dalla maggioranza si assicura di no. L’emersione non sarà anonima e per sanare si pagherà l’intera imposta anche se con sanzioni fortemente ridotte. Inoltre la regolarizzazione dell’evasione, i cui proventi sono rimasti in Italia, dovrà avere un collegamento indiretto con l’esportazione di capitali. La misura, del resto, è stata pensata per non creare disparità tra i contribuenti e favorire l’adesione. In molti casi, i vari soci di aziende o componenti di una stessa famiglia, dopo la costituzione della provvista di denaro evaso, potrebbero aver fatto scelte diverse: dirottare le risorse all’estero o mantenerle in patria. In questa ipotesi chi denuncia l’estero denuncia anche il partner che ha mantenuto il denaro in Italia, che si troverebbe senza protezione.
L’arrivo della volontary disclosure è imminente e si dà per certa l’approvazione entro i primi giorni di luglio. Non è un condono perché le imposte evase si pagano interamente, ma certo di sanatoria si tratta. Anche se i paletti sono rigidi: le imposte non versate e gli interessi si pagano per intero, le sanzioni invece vengono ridotte (e l’atteso emendamento del governo dovrebbe alleggerirne ancora di più il peso). Naturalmente, per consentire l’emersione, le sanzioni penali vengono o cancellate o alleggerite. Viene stabilita la non punibilità per omessa dichiarazione e il dimezzamento della pena per frode fiscale: l’emendamento del governo potrebbe estendere la non punibilità anche ai casi di omesso versamento Iva e alle ritenute non operate come sostituto d’imposta. Per incoraggiare gli imprenditori, ci saranno anche benefici fiscali per chi impiega i capitali rientrati nell’azienda collegando le misure alla nuova tassazione Ace sugli utili reinvestiti.
Come si sanerà? Coloro che non hanno dichiarato nel quadro RW della dichiarazione dei redditi la somma esportata, ma sulla quale sono state già pagate le tasse in Italia, potranno limitarsi ad una sanzione. Un secondo caso è quello dei capitali detenuti all’estero dove non si sono pagate le tasse sui rendimenti: in questo frangente si calcola un rendimento presuntivo del 5% dell’investimento finanziario all’estero e una aliquota forfettaria del 20% che un emendamento del Pd porterà al 27. Infine il caso dell’evasione e del trasferimento all’estero di fondi più clamoroso: risorse prodotte dall’evasione e trasferite all’estero. Se il contribuente non è in grado di dimostrare che provengono da un attività già tassata in Italia si presume che siano frutto di evasione e dunque ci si dovranno pagare tutte le tasse, più interessi e sanzioni.

Roberto Petrini, la Repubblica 25/6/2014